domenica 30 gennaio 2011

Partita sospesa e rinviata per neve

La partita del Bologna, che assiduamente guardo comodamente seduto in poltrona, è stata sospesa dopo venti minuti e rinviata a causa della neve che continua a cadere su Bologna.
Così mi dovete sopportare mentre "inganno il tempo". :-)

Valeria: spero mi perdonerai se questa mattina ho "scorrazzato" per Bologna innevata.
In realtà mi sono limitato a fare i giri abituali, ma scrivere "scorrazzare" mi piace di più ... :-)

Colgo l'occasione di questi minuti regalati dalla neve, per segnalare una interessante iniziativa editoriale della BUR: una collana chiamata "Romanzi d'Italia".
Il primo è stato Ugo Foscolo con le "Ultime lettere di Jacopo Ortis" e poi, mi sembra in ordine cronologico, con Pellico, Manzoni, Nievo (Le confessioni ...), Verga (I Malavoglia), Collodi, De Amicis, D'Annunzio (Il piacere), De Roberto (I Vicerè) e Fogazzaro.
Mi sembra una ottima iniziativa e non vale la pena di disquisire sulle scelte o su quali romanzi avrebbe, ciascuno di noi, preferito.
Naturalmente il tutto è nell'ambito delle celebrazioni del 150° ... della proclamazione del Regno d'Italia.
Ecco la mia incursione polemica ...
Sì, perchè è un falso parlare di 150° dell'unità d'Italia.
Il 17 marzo 1861 mancavano: Venezia e il Veneto, Fiume, l'Istria, la Dalmazia, Trento, Trieste, Roma e gran parte del Lazio.
Scusate se è poco.
E in effetti il 17 marzo 1861 fu proclamato il Regno d'Italia, affidato a Casa Savoia.
Credo che sia proprio questo aspetto, il non voler tributare alcun riconoscimento a Casa Savoia, ad aver portato i sacerdoti delle celebrazioni odierne a manipolare la realtà storica ed a parlare di unità d'Italia che, come tutti sappiamo perchè ai nostri tempi la Storia era studiata, ha una data certa di compimento (mancando allora solo la Dalmazia e Fiume che peraltro arrivò due anni dopo grazie a D'Annunzio): 4 novembre 1918, Festa dell'Unità d'Italia e della Vittoria nella Grande Guerra.

Sempre in tema consiglio un bel volume edito da Costa Editore ed a cura di Giuseppe Mioni e Marco Poli: "Il Risorgimento a Bologna".
E' un volume scritto a più mani che prende spunto dal nome delle strade del centro di Bologna, con tantissimi eroi risorgimentali, spesso sconosciuti.
Strade che percorriamo a volte ogni giorno e che, con l'opera citata, recuperano anche la memoria sul perchè sono state dedicate a quei personaggi.


P.S.: la foto è del 19 dicembre 2009, dopo la "grande nevicata" del 18 :-)

5 commenti:

valeria ha detto...

caro Max, ti perdono per lo scorrazzamento, anzi spero che tu ne abbia tratto soddisfazione. Personalmente, una bella passeggiata a piedi mi avrebbe gratificata maggiormente, ma devo dire che oggi la pigrizia mi ha sopraffatto e la neve me la sono goduta da dietro le finestre.Anzi, avrei dovuto andare a Teatro, e poichè sono stata bidonata all' ultimo momento causa neve (che piace solo a noi nati nei mesi invernali!), mi sono persa Alessandro Gassman ma goduta in santa pace la quiete domestica...
Ti perdono anche perchè, a mia volta, devo essere perdonata: io non studiavo affatto la storia ... e se vi apparivo seria e virtuosa nello studio sappiate che sapevo bluffare in maniera superba e fui peraltro smascherata ignobilmente in sede di esame orale alla maturità...
Grazie a te e agli Amici del Blog (mi riferisco ai moschettieri, che tali sempre rimarranno nel mio cuore...) sto peraltro colmando qualche lacuna nella mia lacunosissima preparazione...
Il 17 marzo di quest' anno (solo di quest' anno) è festa, comunque, e a me va alquanto bene essendo il giovedì per me giorno pesantissimo:-)....
Ciao a tutti e buona settimana (per me, di scrutini)....

claudio ha detto...

Non parliamo di storia ai tempi del liceo, non tanto del ginnasio: io per una strana serie di coincidenze e di "furbate" non sono MAI stato interrogato in storia in terza...! Ora invece sapete che la storia, soprattutto certi periodi e soprattutto l'ambito militare, è una delle mie tante passioni.
Quanto alla neve in città ne abbiamo già parlato ampiamente: bella sì ma non per chi (come me) si deve per forza spostare per lavoro in macchina (e Massimo, anche se sei attrezzato con trazioni integrali o gomme termiche devi comunque fare i conti con gli sprovveduti che vanno ai 2 all'ora con gomme lisce!). La neve lasciamola tutta ad Andrea lassù in montagna!
Ciao

massimo p. ha detto...

sì, sarebbe più corretto definirla celebrazione della nascita del "Regno d'Italia", ma non dimentichiamo che si trattò comunque del primo atto di creazione di uno stato italiano unito, vale di dire di un'entità statale che corripondesse per intero (almeno nelle intenzioni) all'entità nazionale italiana. Logicamnete era una stato italiano ancora enormemente mutilo, ma intanto era un inizio.
Non per niente la guerra del 1866 che portò all'annessione del Veneto viene definita "III guerra d'indipendenza" (una guerra d'indipendenza dopo che lo stato italiano era indipendente già da 5 anni). E non dimentichiamo che nei vecchi manuali di storia la Grande Guerra veniva spesso definita IV guerra d'indipendenza (ora nessuno più lo ricorda).
Sicuramente il 4 novembre sarebbe la festa più rappresentativa dell'unità italiana, la festa civile più importante, in quanto coincide sia con l'unica grande vittoria dello stato italiano postunitario, sia con la definitiva riunificazione degli utlimi territori ancora sotto il dominio austroungarico.
Ma purtroppo quella festa non è "politically correct"

claudio ha detto...

Assolutamente d'accordo con Massimo P. (e penso con tantissime altre persone)come già detto che il 4 novembre dovrebbe essere festa nazionale al di là di ogni polemica. Lo è stato dagli anni '20 al 1977 credo, quando fu spostata alla domenica successiva dopo anni di contestazioni... E' ora secondo me di ripristinarla come è stato fatto per il 2 giugno tornato "festa vera" nel 2001.

Massimo F. ha detto...

4 novembre, sì ! Credo che tutti noi apparteniamo alla generazione di quei bambini i cui padri, ogni 4 novembre, ci accompagnavano nella caserma più vicina, per l'occasione aperta ai cittadini. E con grande attenzione cercavamo di salire sui carri armati e mai avrei pensato che qualche anno dopo sul carro armato ci sarei salito per adempiere al mio servizio di leva. Il 4 novembre, quando la tv dei ragazzi, la "nostra" programmazione, trasmetteva film sulla Grande Guerra e sulla epopea dei ragazzi, come noi, che diedero il loro piccolo grande contributo alla Vittoria. "I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.".
Firmato Diaz. E tanti bambini, nati dopo quel 4 novembre furono chiamati "Firmato" nell'opinione che fosse il nome proprio del Generale della Vittoria ... :-).