
Io, invece, parto.
Beh, naturalmente con voi sono in ritardissimo, ma solo oggi apro il blog e vedo il post di Massimo...
La mia maturità è finita ieri e quindi adesso parto io.
Non so se lo sapevate anche voi, ma Leopardi era un estetista e io spero, in inglese, si dice non I hope, bensì "I spere". Il Governo, poi, è formato dai Magistrati……..
Queste le “perle” dei giovani d' oggi…
Per quelle di ieri confido nella memoria di Cesco!
Non so se starò via molto, perchè ho la mia centenaria e amatissima nonna che non sta benissimo, ma ci provo.
A proposito, Claudio, come fare a evidenziare sul Carlino un evento così speciale come il 105esimo compleanno di una nonna ancora lucidissima e in grado di camminare sulle sue gambe?
Vado nelle Marche, in una piccola casa che frequento da sempre...Piccola, sì, ma sul mare (potrei tuffarmici) e con vista Conero...
Se tutto andrà come vorrei, mi rilasserò un po', sperando in qualche giornata di bel tempo...Mi si perdonerà almeno a luglio un po' di incoerenza e, immaginando Massimo in pieno nubifragio, non sono poi così sicura che anche lui non abbia desiderato il sole!
Sole che auguro a Robi & co. nella bella Maremma!
Piccolo neo: nell’ unico fine settimana trascorso là un mesetto fa, mi si è rotta la veranda; nel tentativo di chiuderla, infatti, sono riuscita a mettere fuori uso, definitivamente e con grande maestria, l' ingranaggio di apertura, ma ho finalmente reso improcrastinabile l' intervento riparatore che, altrimenti, avrebbe atteso un ulteriore annetto.
Poiché la veranda vecchia non si apre e prima di settembre quella nuova non verrà montata, mi chiedo se resisterò alla temperatura torrida di una veranda semisigillata su cui batte il sole cocente per molte ore al giorno.
Non credo, ma c’è sempre uno splendido mare in cui tuffarmi! E poi ci sono tanti meravigliosi ricordi….
A proposito di case e di ricordi, vi regalo due belle poesie, che mi sono appena capitate tra le mani.
Sono certa che piaceranno anche a voi.
BUONA ESTATE, AMICI!
la compravendita
Io vendo la casa con tutto quello che per casa
si intende
Tu compri solo un tetto sopra la testa
Io vendo la soffitta piena di piccioni e fasci di luce
che a strisce gialle si insinuano tra le tegole
tu compri uno spazio adatto per gli oggetti superflui
Io vendo tutte le cene con gli amici le loro voci sonore
Tu compri abbastanza metri quadri dove poter sistemare
una cucina italiana dal design moderno
Io vendo la vista sulle colline viola
e trent’anni di raggi di sole moltiplicati per 365 giorni all’anno
senza contare quelli bisestili
tu compri una finestra rivolta a est
Io vendo latte di luna il suo argento fuso
versato sui tetti dei vicini
Tu compri soltanto una veranda adatta per asciugare i panni
Della camera da letto non voglio parlare
per educazione
Ma posso facilmente supporre quello che tu compreresti
Vendo anche il suono nervoso dei miei tacchi che andavano
avanti e indietro avanti e indietro
su e giù
giù e su
mentre aspettavo i suoi passi per le scale
nel soggiorno
Tu compri il parquet di quercia ben conservato
e mi chiedi
quanto costano i ricordi
a metro quadro?
il trasloco
Da me ci si aspetta una decisione tremenda
fare ordine
buttar via le cose superflue
al momento del trasloco
Essere quella che le chiamerà per nome
una dopo l’altra
(Non riesco a sottrarmi all’impressione
che in questo modo si compia un tradimento)
Devo puntare il dito
afferrare con la mano
e mettere da parte
Quella gonna fortunata con la quale andavo
dal dentista e dal ginecologo
quelle scarpe che da sole conoscevano la strada fino a casa
la tenda dietro la quale eravamo
protetti così bene dai lampioni curiosi
Quel tuo consumato maglione Pierre Cardin
che da profugo hai ricevuto in dono dalla Croce rossa
insieme alla lettera piena di buoni auguri
da parte di una famiglia francese
che non ha voluto (che delicatezza) firmarsi
per non obbligarti alla gratitudine
Com’è tremendo essere colui che indica col dito
Poi guardare come gli operai della nettezza urbana
portano via tutti i ricordi
li macinano insieme a quelli degli altri e li portano all’inceneritore
sopra il quale qualche attimo più tardi
si alzerà una colonna grigia di fumo
(cosa mi ricorda tutto questo?)
Le anime dei nostri oggetti ricadranno su di noi
sotto forma di smog urbano
Emetto condanne a morte
Mi sento come un boia
Non so se sarebbe d’aiuto
mettermi in testa un cappuccio nero
come gli altri assassini
affinché gli oggetti non mi riconoscano.
(Jozefina Dautbegovic da Il tempo degli spaventapasseri
TRADUZIONI DI NEVAL BERBER)
3 commenti:
Io parto martedì.
Per la montagna.
A memoria ... mi ricordo solo il famoso "kai" di cui ad un post precedente ... :-)
Per quanto fossimo goliardi, qualcosa, a scuola, abbiamo imparato più dei ragazzini di oggi, almeno come media ...
Se posso domani inserisco un paio di post "programmati" per quando non sarò presente :-)
Buone vacanze, Valeria e arrivederci su questi "schermi" (e non solo).
buone vacanze a tutti e preparatevi ad una spaventosa ondata di caldo.
Spero solo che i modelli meteorologici ritrattino un po', ma ho poche speranze.
Valeria, per tua nonna, quando manca una settimana o giù di lì sl compleanno, mandami una sua foto e un breve testo che vedo di fare qualcosa in cronaca di Bologna
Salutoni a tutti
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