domenica 15 febbraio 2009

L' onda

Bella la descrizione dell’ incontro con M. O. abbozzata da Roberto; e, anche se i miei rapporti con lui negli anni del liceo non spiccavano per profondità ( d’altronde, era il massimo esponente dei Pasc…iani!, tanto da valergli, nella mia mente, il soprannome di O. innamorato), devo ammettere che questa granitica e solida figura di compagno serio e maturo rimane tra i miei ricordi piacevoli.
Ma, se rammento bene i precedenti post, Claudio più degli altri ne invocava notizie…Il legame di chi ama suonare e fare musica è sicuramente molto forte e un po’ mi dispiace di non fare parte di questo vostro gruppo tutto maschile e molto unito…

Del caso E.E., con Roberto abbiamo abbondantemente discusso a voce: sotto il profilo giuridico, spero che, alla luce dell’ ulteriore apporto dell’ ultima trasmissione di "Anno Zero", R. si sia convinto che due sono le tesi che si contendono il terreno e che è meglio che Eco parli di letteratura e non di Costituzione…Secondo me, e lo metto nero su bianco, poiché il decreto legge è uno strumento che il Governo pone in essere sotto la propria responsabilità, ci sarebbe da discutere sull’ opportunità che il PdR blocchi tale iniziativa, che, comunque, per essere resa definitiva deve pur sempre passare al vaglio delle Camere…
Dal canto mio, comunque, sarei per ammettere la possibilità di un testamento biologico.

Per il resto, rispondendo a Massimo P. che rileva come sul blog sia sceso il silenzio, io, che notoriamente entro a gamba tesa negli argomenti (e ciò non per tutti sarà apprezzabile), avrei un’ idea sui motivi di ciò: ma questa volta parlerò solo su richiesta dei blogger….

Durante la settimana, poi, mi è capitato di vedere in anteprima (e gratuitamente!) , un film che sarà nelle sale cinematografiche solo tra qualche giorno e che ho trovato interessante per i suoi contenuti

Titolo: “L’ onda”
Fenomeno trattato: quello dell’ obbedienza cieca.
Trama: Ispirato ad un’incredibile storia vera, L' onda è stato uno dei film più acclamati al 26° Torino Film Festival. Il regista tedesco Gansel ha deciso di raccontare le singolari vicende accadute ad un docente liceale di Storia che, per spiegare con efficacia i punti fondamentali e gli esiti del fenomeno nazista, ha coinvolto l’intera classe in un esperimento spaventosamente riuscito. Notando la diffidenza degli alunni e la loro radicata idea che nell’odierna Germania un nuovo dittatore non avrebbe successo, Wenger decide di avvicinare i suoi interlocutori ricreando in classe i presupposti di un ipotetico regime autocratico. Le basi teoriche alle quali devono attenersi i ragazzi sono la disciplina, l’unità di gruppo e la partecipazione ad azioni comuni. La didattica di Wenger supera però la consueta ricezione passiva degli studenti, che vengono affascinati dalle modalità da lui presentate e le mettono in pratica anche oltre l’orario scolastico. Gli esiti del pioneristico stile del docente saranno inaspettati e soprattutto incontrollabili.

Penserete che io sia una fissata, in realtà il tutto è totalmente casuale; questi imput mi giungono spesso per motivi lavorativi e li trovo interessanti sia sotto il profilo psicologico che sotto quello culturale… Insomma, se vi capita, questo film potete vederlo...

Mi associo infine al cordoglio per la morte di Bulgarelli, che anche umanamente mi ha sempre dato l’ idea di essere una persona di spessore.

Ciao, Amici...L' onda del blog ha ripreso il suo corso...almeno, spero!


10 commenti:

Massimo F. ha detto...

Cosa ? Cosa ? Questo mi era sempre mancato: "il massimo esponente dei Pasc…iani!". Non sapevo che ci fosse anche una divisione in tal senso, forse perchè io ero un "cane sciolto" :-).

Se permettete credo che il "caso E.E." non vada esaminato sotto un profilo giuridico, ma morale. Una vita innocente non va soppressa, soprattutto non può essere lasciata
morire di fame e di sete. Se la nostra costituzione ha consentito ciò, allora mi rafforzo nell'idea che debba essere ... archiviata (eufemismo ;-).

E se così non fosse, se dovesse prendere piede, più di quanto non abbia già preso piede, questa cultura della morte, allora non meravigliamoci se, anche nella grassa e dotta (ma soprattutto rossa) Bologna una ragazzina di 15 anni viene aggredita e stuprata sotto casa, nell'indifferenza dei passanti.

Perchè, secondo te è sceso il silenzio sul blog ? :-)
Io non mi preoccuperei se rimaniamo per periodi più o meno lunghi senza scrivere, abbiamo tutti i nostri impegni e non sempre si ha la voglia, la predisposizione o il tempo per scrivere.

L'onda. Interesante il tema. Non credo però che la disciplina, l’unità di gruppo e la partecipazione ad azioni comuni portino ad un regime autocratico (per puro caso ho appena finito di leggere un interessante saggio sulla contrapposizione tra democrazie e autocrazie al tempo d'oggi. "Il ritorno della storia e la fine dei sogni".Probabilmente l'autore non sarà di gradimento di Roberto, visto che è Robert Kagan, uno dei pensatori neocon, sostenitore di Bush e già autore di "Paradiso e potere" e "Il diritto di fare la guerra". Ma io ero e resto bushiano :-). Credo anzi che quelli siano doti positive che devono sommarsi al rispetto per l'Autorità e al senso della Gerarchia, per arrivare ad una società ordinata e sicura.

Come vedi, anch'io non mi autocensuro ... :-)

valeria ha detto...

A dire la verità, non so dirti se ci fosse una "divisione", ma Roberto scherza in tal senso...Anzi, a sentire lui, pare che pure io avessi dei sostenitori, ma ho l' impressione che la mia "fonte" sia di parte...

Concordo col tuo pensiero, e cioè che un blog vada preso con una certa "leggerezza", perchè capita di avere tempo e voglia di scrivere, in certi momenti, ai quali si alternano periodi in cui gli spazi per questa forma di comunicazione si riducono ...Nel nostro caso, è semplicemente accaduto questo: l’ "onda" di chi ha smesso di fare commenti si è propagata a chi li faceva quasi quotidianamente! Essendo in pochi e potendo scegliere una forma di presenza, è meglio essere abbastanza continuativi pure in assenza di chissà quali interventi oppure preferire interventi più sostanziosi ma troppo sporadici?
Meglio fare ciò che ci si sente..:-)
Per ora, Max, accontentati di questa risposta... :-)

Per quanto riguarda il tema del film che vi dicevo, sono diversi gli esperimenti di psicologia sociale che hanno esaminato il comportamento di individui in situazioni di gruppo, con risultati inquietanti: il più famoso è il Milgram Experiment, condotto nel 1962 da Stanley Milgram, che ha studiato la facilità con cui le persone tendono a seguire le istruzioni di una autorità anche quando vanno contro la loro coscienza e le loro convinzioni.
Il fatto da cui è tratto il film ebbe un esito tragico, perchè tra gli studenti che aderirono all' esperimento erano presenti le varie tipologie umane, come nella vita: il debole che non ha punti fermi e li cerca per il proprio equilibrio, il soggiogato in un rapporto di coppia che trova nel movimento comune una sorta di riscatto, lo sbandato che aderisce solo perchè il "suo" originario gruppo ha aderito e non vuole rimanere solo.....Gli studenti, da qualsiasi motivazione siano spinti, vengono indotti a forme di cameratismo attraverso vari elementi: una divisa (la camicia bianca), un gesto di riconoscimento (l' onda, appunto) e l' uso della disciplina...Dopo un po' i dissidenti vengono ostracizzati, chi non aderisce viene picchiato ed allontanato, i membri del movimento si spiano a vicenda....ecc ecc; quando si decide di interrompere l' esperimento è troppo tardi....

Non ho ben capito il tuo parallelo tra letture neocon e il mio film.

Quanto alle considerazioni giuridiche sulla mancata firma del decreto legge da parte del PdR, in uno stato di diritto sono fondamentali...Ed è quindi interessante disquisire sul fatto se la firma del PdR dovesse essere messa, oppure no, in un atto sostanzialmente governativo e solo formalmente presidenziale.....

Buona notte! :-)

Massimo F. ha detto...

Il collegamento è solo nel termine "autocratico" che non è di uso comune e che ho letto ripetutamente nel saggio di Kagan :-)

Buona settimana.

valeria ha detto...

Tornando alla domanda di Max relativa al blog, ecco un nuovo fatto che mi dà spunto per riflessioni...
Ad esempio, Roberto ha fatto un corposo intervento dopo circa un mese che non interveniva, Max ha risposto, Robi tace...
Mia domanda: un blog ha delle regole, anche non scritte?
Non darebbe giusto, secondo voi, rispondere a Cesco anche una riga solo, ma rispondere?
Da una risposta anche breve dipende probabilmente la continuazione o meno di quel dibattito...
Lasciarlo cadere senza dire una parola a melascia perplessa.
Insomma, se un blog è amato va annaffiato giorno per giorno, come una pianta...
Tratto da "il vostro cuore comune"... :-)

Massimo F. ha detto...

Osservazione giusta. Ma forse Roberto si aspettava anche altri interventi su quel che aveva scritto, riservandosi una risposta "globale". Personalmente non credo che ci sia una regola nei blog in merito alle risposte, Nei miei blog personali intervengo nei commenti raramente ... adesso. All'inizio facevo come vedo fanno molti blogger: una risposta, anche solo un "benritrovato" a tutti coloro che commentano un loro post. Forse in spirito di marketing ... :-)
Qui però è diverso. Noi non puntiamo ai grandi numeri di accesso, ma solo ad uno scambio di opinione in tutta amicizia e rilassatezza tra di noi. E, in questa ottica, la tua osservazione mi sembra corretta.

claudio ha detto...

Massimo hai ragione quando dici che a volte il blog può rimanere in “silenzio “ senza motivo e non c’è nulla di strano: io per esempio che pure passo molto tempo al pc a volte capita che per svariati motivi (perlopiù perché stufo dalle ore di giornale, ricordate che io ne passo almeno sette attaccato a un video per contratto..) arrivato a casa non ne voglia più mezza e senta il bisogno di altro: lettura, tv, cucina. Nei giorni scorsi sono stato sul punto di postare sul caso E. ma poi ho pensato che il silenzio fosse la cosa più giusta in un momento in cui veramente siamo stati bombardati da tutte le parti sulla questione. E meno male, perché in fondo trattasi della vita e della morte, ben più meritevoli di un dibattito che non spazzatura, quorum elettorali, palestina o compagnia bella. Però accostare il problema dell’eutanasia o del testamento biologico agli stupri ricorrenti in questi giorni non mi sembra corretto Massimo. Il problema della violenza sulle donne è cosa che va risolta con fermezza applicando le leggi e facendone altre ove necessario: mi pare che la proposta di Calderoli sulla castrazione chimica calzerebbe a puntino, non vedo perché ci si scandalizzi. E poi ripuliamo una volta per tutte le città da tutta quella feccia (sappiamo da dove viene in linea di massima…) che le frequenta di notte e ormai anche di giorno. La Bologna che noi frequentavamo nelle sere degli anni 70 è finita ben prima del suo simbolo appena scomparso, Bulgarelli, che ricorderò sempre come una bandiera. Non trovo che il testamento biologico o l’eutanasia siano “cultura della morte” ma forse di un grado di civiltà parallelo a quella che conosciamo. Io, lo ammetto, sono anche per la pena di morte se vogliamo dirla tutta, non credo alla rieducazione di certi criminali, né ai pentiti, anche se riconosco che il crimine prospera anche dove la pena di morte è applicata. Come sono con gli orefici che si difendono e vengono condannati e con chi reagisce alla violenza subita fra le mura di casa propria. Anche sparando.
Ma fra poco inizia Sanremo e E.E. si ritirerà poco a poco dalle pagine dei giornali…

valeria ha detto...

L' intervento non vuole colpevolizzare nessuno, tantomeno Robi, che come tutti voi sapete, per me è ultracaro...
Era solo per esemplificare e ti ringrazio, Max, per avere capito e condiviso...

Massimo F. ha detto...

L'accostamento (e solo dell'eutanasia, non del testamento biologico sul quale non sono aprioristicamente contrario, dico solo che non è una priorità e prima devono essere cancellate qualche migliaio di leggi per rendere il nostro sistema più snello) non è nel merito, ma nei risultati. Quando si perde di vista il valore della vita innocente, allora non ci si può meravigliare se, davanti ad una ragazzina aggredita, si guardi da un'altra parte "tanto non mi riguarda". Sulla pena di morte (ovviamente nei confronti dei criminali e non di persone innocente e che non possono difendersi) sono d'accordo con te, tanto che sono uno degli autori ad un blog dedicato (http://penadimorte.blogspot.com/ e indovina chi è quel "Massimo" con avatar da Obi Wan Kenobi ;-)

Roberto ha detto...

Cara Vale ho letto oggi la tua garbata provocazione nei miei confronti e per una volta vorrei rispondere alla maniera caustica e secca del mio amico Massimo:"Non è detto che per avere ragione si debbe sempre avere l'ultima parola" e con tanto di faccina :)!!mi riservo comunque al più presto di ritornare sulla parte finale del mio intervento quella forse più interessante:"Sulla Cose ultime".
ciao

valeria ha detto...

"Non è detto che per avere ragione si debba sempre avere l'ultima parola"
Assolutamente vero,Robi;
io, però, non l' ho detto!
:-)