domenica 31 dicembre 2017

Un Felice 2018

Passa un giorno passa l'altro ... ci ritroviamo alla conclusione di un anno ed all'inizio di uno nuovo che potrebbe riservare vari cambiamenti.
In politica, certo (e io ci conto, come potete ben immaginare) ma anche a livello personale.
E' ancora prematuro parlarne, ma l'indirizzo (e non solo per me) è ben delineato.
Poi, il 2018, è anche l'anno in cui si celebrerà la Vittoria nella Grande Guerra, una Vittoria di Popolo, della nostra Gente "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor" e mi auguro che possa restaurare il valore della Identità Nazionale.
Tutto sommato, 2018 suona meglio di 2017.
Buon anno a tutti.

domenica 24 dicembre 2017

Buon Natale

Colleghi, amici e parenti sanno ormai che io non ho facebook, twitter, what's app e tutte quelle interferenti diavolerie cosiddette "social" ma che di sociale mi sembra abbiano ben poco, visto che contribuiscono all'isolamento e ad estraniarsi dal mondo reale per elevare a realtà il virtuale.
Così i miei auguri sono telefonate e sms quando non sono sicuro se il momento scelto possa essere quello giusto anche per il destinatario e gli sms sono lo strumento meno invasivo della modernità.
Mi riprometto di rispolverare in futuro gli antichi biglietti cartacei, rigorosamente scritti a mano (non quelli prestampati) e affrancati (se esisteranno ancora i francobolli liberamente in vendita nelle tabaccherie).
Unica eccezione il blog, strumento che uso dal 2003 e che mi sembra il migliore tra tutti quelli inventati.
Poco invasivo (è chi vuole leggere che lo cerca e non siamo noi a volerci far leggere a forza) e si può sviluppare un ragionamento senza interruzioni e con tutti i caratteri che uno vuole.
Quindi uso ancora una volta il blog per augurare Buon Natale a tutti.

domenica 17 dicembre 2017

Consiglio alla lettura

Forse qualcuno ha ancora un paio di regali da comprare.
Magari un regalo per se stesso.
Suggerisco un bel romanzo, 900 pagine che si leggono velocemente perchè appassionano (io ho impiegato cinque giorni).
La Colonna di Fuoco, di Ken Follet, rappresenta il terzo volume di quella saga della immaginaria contea di Kingsbridge che abbiamo già conosciuto ne I Pilastri della Terra (ambientato nel XII secolo) e in Mondo senza fine (ambientato nel XIV secolo) la cui lettura, però, non è affatto necessaria (ma credo che dopo aver letto La Colonna di Fuoco uno non potrebbe evitare di acquistare anche gli altri due ...).
Qui siamo nel XVI secolo, praticamente lungo tutto il regno di Elisabetta I.
Un affresco con personaggi inventati (i protagonisti della storia) e realmente esistenti.
Squarci di Storia, con vicende romanzate ma assolutamente plausibili per quei tempi e quei luoghi.
Un romanzo che sicuramente piacerà a chi, come me, ha una particolare simpatia verso l'Inghilterra che con Elisabetta I si avviava a diventare una potenza imperiale e che forse un po' dispiacerà (ma solo sotto il profilo ideologico, perchè il romanzo non si discute) a chi è un cattolico praticante perchè Follett, pur nella oggettiva difesa della tolleranza religiose che pervade l'intero romanzo, appare evidentement pendere per le ragioni degli anglicani.
Buona lettura.

domenica 10 dicembre 2017

Il brutto del calcio

Come spesso accade, quando si crea una grande attesa per una partita, la delusione è dietro l'angolo.
Dopo sei anni in cui la Juventus ha dominato il campionato italiano, ecco un anno dove ancora cinque squadre possono dire la loro sullo scudetto quando siamo arrivati quasi a metà campionato.
Ieri Juventus Inter, il cosiddeto derby d'Italia perché sono le due squadre con il maggior numero di tifosi sparsi in Italia e nel mondo.
Per me due squadre fortemente antipatiche (eufemismo) l'Inter per vie dei trascorsi dell'anno dello scudetto, la Juventus in quanto squadra degli Agnelli.
Parlavano di quella partita da giorni, soprattutto dopo la vittoria della Juve a Napoli.
Che delusione !
Una partita veramente noiosa e brutta.
Un solo italiano in campo con la Juve, quattro con l'Inter.
Poi magari ci domandiamo ancora perché non saremo al mondiale di Russia.
Speriamo stasera di divertirci o, almeno, di avere un risultato che ci sia di soddisfazione (stasera, per la cronaca, il Bologna giocherà a Milano contro il Milan: in palio il settimo posto in solitaria, visto che la Fiorentina perderà di sicuro a Napoli)

domenica 3 dicembre 2017

Agghiacciante profezia

Dopo un'attesa lunga oltre due mesi, mi è arrivato un libro che avevo prenotato in libreria a fine agosto.
Si tratta de Il Campo dei Santi, di Jean Raspail, Edizioni Ar, €. 20,00 per poco più di quattrocento pagine di una storia agghiacciante.
Cento navi, colme di immigrati, partono dalle rive del Gange e arrivano in Europa.
Nessuno li ferma e distruggono tutta la nostra Civiltà.
Un libro di oggi, scritto in base all'emotività del momento per l'invasione che stiamo subendo ?
No, un romanzo del 1973, messo subito all'indice dalla intellighenzia di allora che è poi la stessa autoreferenziale di oggi, tanto che è difficile trovarlo e per lo più bisogna ordinarlo in libreria (io l'ho ordinato da Nanni) e attendere un lungo tempo.
Descrive situazioni e posizioni che nel 1973 neanche ci passavano per l'anticamera del cervello, ma che oggi rappresentano la nostra disgraziata quotidianeità.
Ne suggerisco la lettura, comunque la si pensi, impone almeno una riflessione.

domenica 26 novembre 2017

Il bello del calcio

Tre settimane fa il Crotone ci aveva infilzato in casa.
Due settimane fa la tragedia dell'eliminazione dell'Italia dai mondiali.
Una settimana fa la stentata vittoria contro il derelitto Hellas Verona.
Oggi suonano le trombe del trionfo dopo aver sconfitto (nettamente e senza ombre) la Sampdoria che una settimana fa aveva steso la Juventus e che solo nel prepartita veniva indicata come una pretendente allo scudetto.
Naturalmente i giornalisti di Bologna (che immagino abbiano ben poca carne da mettere sotto i denti) hanno dato libero sfogo alla retorica più bolsa, parlando addirittura di "europa" per il Bologna.
Però la partita di ieri è di quelle che riconciliano con il calcio, che fanno sentire noi tifosi del Bologna meno "santi da un pezzo", anche se Torosidis ci ha messo del suo per rendere più ... avvincente la partita, almeno nel secondo tempo.
Per una notte siamo settimi e non hanno ancora proposto una legge che vieti di sognare (e se lo facessero non avrebbero comunque gli strumenti per metterla in pratica).

martedì 21 novembre 2017

Black Friday

Dopo Halloween abbiamo importato dall'America il black friday
Ormai da giorni tutti gli spot publicitari ci rompono le p**** col Black Friday.
Non ne posso più.
Adesso manca solo di importare il giorno del ringraziamento coll'immancabile tacchino e siamo a posto.
Per il giorno del ringraziamento però la vedo dura, ma possiamo provarci.

domenica 19 novembre 2017

Il calcio specchio di uno stato in sfacelo

Il calcio è lo sport più diffuso, praticato e soprattutto seguito d'Italia.
E' una piccola guerra, fatta rincorrendo un pallone per metterlo nella rete avversaria.
E' anche lo specchio dell'Italia.
A differenza del ciclismo, che sapeve unire nelle imprese dei campioni e riuscì anche ad evitare la guerra civile dopo l'attentato a Togliatti con la vittoria di Bartali al tour de France, il calcio divide.
Perchè lo conosciamo tutti e tutti abbiamo una nostra idea, ovviamente la migliore.
Così la sconfitta con la Svezia e la esclusione dalla fase finale in Russia, diventa il primo argomento nei radio e telegiornali e anche trasmissioni serie, come Rdio anch'io, sentono il bisogno di parlarvi sopra.
Eppure cosa possiamo sperare da un movimento calcistico che, come ha riportato recentemente un articolo del Carlino, su 575 calciatori tesserati in serie A, ne registra ben 296 stranieri ?
E sicuramente tra i 279 non stranieri suppongo che abbiano inserito gli Eder, i Jorginho, gli El Sharawi che proprio italiani non definirei.
Le due squadre milanesi sono proprietà cinesi.
Il Bologna canadese, la Roma statunitense.
E' come la politica che deve rispondere non agli elettori, ma alla consorteria di Bruxelles che impone direttive, rigidità di bilancio, "riforme".
Allora non meravigliamoci se anche il calcio, il nostro calcio, rispecchia lo sfacelo di uno stato che non ha perso il vizio di dipendere dagli stranieri.
Franza o Spagna purchè se magna.

domenica 12 novembre 2017

Domani si parrà la loro nobilitate

Venerdì sera l'Italia si è fatta mettere sotto da una Svezia che, come ha giustamente dichiarato l'allenatore della Ternana Pochesci, è al livello della nostra serie C.
Il colpevole, a furor di commentatori della stampa, è Ventura, il commissario tecnico, che ha sì le sue colpe ma, come ha detto in un dopo partita Sergio Brio, grande difensore della Juventus, mette in campo quel che gli offre il campionato.
E il campionato offre quei giocatori lì.
Offre solo quello perchè una dissennata politica di "integrazione" europea ci ha sottratto il diritto di limitare la presenza di stranieri nelle nostre squadre.
Ogni domenica vediamo squadre che giocano con appena uno o due italiani, a volte nessuno.
Persino un ruolo italianissimo come quello del portiere viene in tante squadre affidato ad uno straniero.
Così gli stranieri crescono e i nostri giovani non riescono ad emergere.
E arriviamo all'assurdo che invocare, come salvatore della Patria calcistica tal Jorghino o tal Eder o tal El Sharawi il cui stesso nome ci dice che italiani non sono.
Spes ultima Dea.
Allora speriamo che domani sera, uno sprazzo dell'antica nobiltà calcistica dell'Italia possa illuminare gli undici che scenderanno in campo (e che siano tutti veri italiani) e portarci a Mosca.

domenica 5 novembre 2017

Soldi buttati

Leggo oggi sul Carlino che la giunta comunale ha deciso di incaricare una società di sondaggi perchè sondi i bolognesi sulla loro percezione di sicurezza, per i prossimi tre anni.
Soldi sprecati, perchè chiunque viva e giri per Bologna percepisce quella insicurezza che si traduce nella pluriennale permanenza di Bologna tra le città con più crimini, dietro solo a Roma e Milano.
Ma, forse, Merola e i suoi non vivono a Bologna, non girano per le strade o, se vivono e girano per questa città, lo fanno ben protetti da una scorta, pagata da tutti noi.
Basta girare, neanche di notte, ma nelle ore diurne di piena attività, per il centro per verificare che i cittadini sono importunati da una infinità di questuanti.
Una volta c'era il "vù cumprà" o il "vù lavà" che, almeno, offrivano un servizio (una confezione di fazzolettini di carta o la pulizia del parabrezza) sempre irritanti, ma qualcosa in cambio davano.
Adesso chiedono solo e quando riusciamo a fare lo slalom per scansarli, ecco che si presenta uno con la penna in mano che chiede una firma contro o a favore di qualcosa di assolutamente imprescindibile per una società migliore, buona, accogliente.
E quanti sistemi di sicurezza siamo costretti a montare nelle nostre case e, nonostante ciò, la cronaca è piena di notizie su furti e rapine ?
Non c'è bisogno di spendere per un sondaggio per capire che la Sicurezza è molto lontana dall'essere ad un livello da garantirci quel Benessere che, con tutte le tasse e imposte che paghiamo, dovrebbe essere la principale preoccupazione di chi ci amministra.