domenica 8 novembre 2020

Il servizio postale nell'era del virus cinese

In settimana sono stato costretto, per l'ennesima volta, a recarmi all'ufficio postale per il ritiro di una raccomandata la cui consegna, ancora una volta, è stata tentata l'unico giorno in cui ero fuori per pranzo.

Comincio a pensare che la postina, che mi accoglie sempre con urla belluine quando scendo le scale, per firmare la ricevuta, senza aver indossato la museruola , abbia capito che una volta alla settimana non ci sono e, allora, consegni la raccomandata in quella occasione, costringendomi a recarmi successivamente all'ufficio postale.

Non sarà vero, ma a pensare male ...

Intanto annoto che mentre una volta la raccomandata era disponibile sin dal giorno dopo, adesso la posso ritirare solo a partire dal secondo giorno successivo.

Un servizio più lento, quindi, comunque.

Mi reco all'ufficio e subito devo accodarmi.

Fanno entrare un numero di persone pari agli sportelli aperti (nel mio caso erano due), più uno che può restare in attesa all'interno.

Al mio turno entro e subito uno mi invita a provarmi la febbre, con il termoscanner che, appena avvicino gli occhi, emette un sonoro beep accompagnato da un lampeggio verde.

Prima prova superata.

Mi metto quindi in attesa di vedere quale sportello si liberi.

Da notare che sono l'unico in attesa per via delle disposizioni sul virus, quindi non c'è alcun dubbio che sia io ad aver diritto ad accedere allo sportello.

Finalmente si libera un addetto e mi avvicino con l'avviso della raccomandata e il documento di identità.

L'addetto mi chiede se ho preso il biglietto.

Il biglietto ?!?!?

Ma se sono l'unico in attesa in base ad un ordine preciso che si è formato in precedenza e ad un accesso filtrato !

Niente, sono costretto a prendere il biglietto per poi buttarlo immediatamente nel cestino.

Magari quei rotoli di biglietti "rompicoda" costano una inezia, ma moltiplicati per gli uffici postali fanno massa e mi sembra, finchè saranno vigenti le regole sugli accessi derivanti dal virus, uno spreco utilizzarli visto che non ci sarebbe alcuna contestazione sull'ordine di precedenza.

Tra termoscanner, biglietto, gel sanificatore (ma quante volte ci viene chiesto - a volte anche con toni che rasentano l'isteria - di usarlo, dopo che siamo magari entrati ed usciti da altri negozi in ognuno dei quali abbiamo usato il gel ?) mi sembra che anche il servizio postale sia peggiorato.

E' vero che non arriva più la marea di posta di una volta (sono sparite le cartoline, le lettere, persino la pubblicità) e che anch'io ho attivato una pec proprio per evitare che mi vengano notificate raccomandate da dover andare a ritirare, ma ci sono alcune spedizioni che non possono prescindere dalla consegna materiale.

Ad esempio i libri.

Con tutto quello che si spende per le poste, con i bilanci miliardari che hanno, non potrebbero curare meglio tali aspetti, riducendo la parte burocratica (e probabilmente spendendo meno e perdendo meno tempo) ?

domenica 1 novembre 2020

Sean Connery

Confesso.

Sono uno dei pochi che preferisce Roger Moore nei panni di 007.

Non è però possibile ignorare che Connery fu il primo e al più famoso agente segreto del mondo, diede quelle caratteristiche che poi obbligarono i successivi interpreti ad adeguare la loro recitazione.

Ma Connery non fu solo 007, lo ricordo negli Intoccabili, nel Nome della Rosa e quale padre di Harrison Ford in Indiana Jones.

E' morto a 90 anni, credo una bella età per dire: ho vissuto.

domenica 25 ottobre 2020

Folla anonima

Da quando c'è l'obbligo delle mascherine anche per circolare in strada, non riconosco più chi incontro e mi saluta.

Una collega mi ha detto che mi riconosce dalla pelata, chissà come farà quando la temperatura mi imporrà di indossare anche un cappello (provate ad immaginare: cappello, occhiali da sole, mascherina, sciarpa e cappotto con il bavero rialzato).

Ho preso l'abitudine di salutare chiunque accenni un saluto verso di me e alla domanda "chi era" che talvolta chi è con me mi rivolge, rispondo "non lo so, mi ha salutato ed ho risposto per cortesia".

E' un altro aspetto della vita quotidiana che ci è stato sottratto, poter vedere chi incrociamo, la sua espressione, salutare in piena consapevolezza chi si conosce.

Dopo l'isolamento fisico, arriva anche l'isolamento in mezzo alla folla, una folla di persone rese tutte uguali dalla mascherina.

domenica 18 ottobre 2020

La partita delle 12,30

Oggi il Bologna gioca alle 12,30.

Il peggior orario possibile.

Proprio quando uno si prepara o prepara lui stesso il pranzo.

Che si fa ?

Pranzo frugale (alla domenica !!!) o pizzette con cui ingozzarsi davanti alla televisione come quando avevamo quattordici anni ?

Beh, quattordici anni non li abbiamo più e mangiare un cabaret di pizzette seduto in poltrona poi lo scontiamo nel prosieguo della giornata.

Allora si pensa ad una mela e un paio di clementine, rimandando qualcosa di più consistente alla cena, così da potersi vedere la partita senza addromentarsi.

E' dura arrivare poi alle otto di sera !

Allora la soluzione è un pugno di trenette con un po' di pesto già pronto.

Preparazione veloce, limitando la quantità si riduce la pesantezza ma non si rinuncia al gusto.

Poi stasera vedremo ...


domenica 11 ottobre 2020

I "tutorial"

Nei giorni scorsi ho comprato un elettrodomestico e, poco soddisfatto dalle istruzioni (si sono preoccupati di allegare un poderoso volume in decine di lingue, ma con scarne spiegazioni, spesso solo disegni senza didascalia) ho cercato in internet qualche notizia o manuale in più.

E sono entrato nel mondo dei "tutorial".

Nella fattispecie giovani signore perfettamente acconciate, unghie laccate, che mettevano le mani (senza guanti) in aspirapolveri usate e sporche per far vede come si smontano e si puliscono, riuscendo comunque a fornire indicazioni certamente più utili del manuale di istruzioni allegato al prodotto.

Ho provato a fare ulteriori ricerche ed ho trovato di tutto.

Come si accende la pipa, prove di tabacchi vari, come scaricare gratuitamente le suonerie del telefono, prove tra decine di televisori.

C'è poi un certo Aranzulla che ha una risposta pronta per ogni problematica di carattere informatico.

Tutto gratis.

Gratis ?

Dopo un paio di giorni ho cominciato a ricevere sulla posta elettronica offerte di ferri da stiro, aspirapolveri, forniture di vino, di tabacco, cellulari di ultima generazione a prezzi stracciati, torce militari potentissime vendute per pochi centesimi ...

E io che ho cura di pagare tutto quello che posso con i contanti proprio perchè così non vengo segnalato come interessato a questo o quel prodotto, diventando preda della pubblicità di internet !


domenica 4 ottobre 2020

A Lucca, mai !

Si narra che, dopo aver sostituito Monicelli alla direzione di Urania, Fruttero&Lucentini respingessero tutti i romanzi proposti da autori italiani (ma anche francesi e tedeschi) per prediligere gli angloamericani.

Fu motivo di polemica e loro risposero: ma vi pare che un disco volante possa atterrare in Italia ? A Lucca, mai ! Per dire che l'ambientazione casareccia non sembrava loro credibile.

Mi è venuto da pensare altrettanto leggendo un paio di romanzi di Alicia Gimenez-Bartlet che mi ha prestato una collega perchè avevo apprezzato la trama (non i dialoghi e i rumori di fondo) del telefilm giallo "Petra" tratto da tali romanzi.

Il telefilm è stato ambientato a Genova, i romanzi sono collocati in Spagna, a Barcellona.

Mi è sembrata più credibile e solida la sceneggiatura dei telefilm piutoosto che degli originali dei romanzi.

Che sia da dire anche "A Barcellona, mai !" ?

domenica 27 settembre 2020

Perchè non ripristinare il sottopasso di via Rizzoli ?

Mercoldì ero a pranzo con gli ormai ex colleghi e, al termine, mentre loro, al riparo dei portici, tornavano in ufficio, io mi sono incamminato sotto la pioggia verso piazza Cavour dove avevo lasciato la vespa.

Sotto i miei piedi sapevo che c'era il vecchio sottopasso che era stato realizzato negli anni cinquanta per consentire ai pedoni di attraversare la strada al sicuro dalle macchine che, allora, potevano liberamente passare da via Rizzoli (e anche da piazza Maggiore).

Un sottopasso che, nei miei ricordi, era anche un rifugio dalla pioggia e collegava il portico di via Ugo Bassi con quello di Via Rizzoli.

Era un sottopasso con servizi vari, negozi (ricordo "Rade" e "La fonte dell'oro"), base per i dipendenti dell'Atc, oggi Tper e allora Atm.

Fu chiuso e sbarrato perchè divenne rifugio di barboni e tossici.

Chissà perchè preferirono chiuderlo anzichè provvedere a mantenerne l'ordine.

Eppure sarebbe bastato spostare un presidio di vigili urbani e/o di Polizia/Carabinieri per impedirne il degrado.

Oggi insistono ad occupare piazza maggiore con ogni sorta di manifestazione, salvo poi spostarla altrove (come il CiokoShow).

Il sottopasso, restaurato e presidiato, potrebbe tornare ad essere un luogo di ritrovo al riparo da pioggia e sole.

In fondo in Canada, mi sembra a Vancouver e non solo, esiste una città sotterranea proprio per consentire di vivere la città anche quando fuori ci sono svariati gradi sottozero e la neve si tramuta subito in ghiaccio.

Perchè a Bologna non potremmo recuperare quel vecchio sottopasso ?

domenica 20 settembre 2020

Rinnovare la patente

 La legge dice che dopo i cinquanta anni la patente debba essere rinnovata ogni cinque anni.

Mi tocca.

La legge dice anche che si può procedere al rinnovo nei quattro mesi antecedenti la scadenza, che rimarrà sempre la stessa in quanto adesso è stata adeguata al giorno di nascita.

Poichè la mia patente scadrà il 31 dicembre, sono andato nei giorni scorsi, unicamente per informarmi sui documenti, presso l'ambulatorio usl della stazione, dove alle precedenti scadenze ho sempre rinnovato il documento.

Ricordavo che era estremamente pratico, con un tavolino dove c'erano i moduli e un ciclostilato con l'indicazione di quello che si doveva presentare, per poi ritornare con la documentazione necessaria e mettersi in coda per la visita medica.

Non c'è più il tavolino con i moduli.

Bisogna fare la fila prima di poter chiedere solamente delle informazioni, previa misurazione della temperatura.

A fatica mi hanno datto una striscia di ciclostilato con l'indicazione di quel che avrei dovuto portare:

una fotografia recente, patente, tessera sanitaria e le ricevute di due bollettini postali per 16 e 10,20 euro.

Avrei dovuto prendere appuntamento per la visita medica.

L'impiegata ha subito messo i puntini sulle "i":

- adesso non prendo appuntamento per lei perchè prima dobbiamo esaurire le scadenze precedenti e comunque sono impegnata fino al 15 ottobre.

E allora ?

Come può sapere se ci sono scadenze antecedenti ancora in attesa di rinnovo ?

E la legge che dice che io posso rinnovare nei quattro mesi antecedenti la scadenza, come può, una impiegata, arrogarsi il diritto di non prendermi appuntamento all'interno di tale termine ?

Ma andiamo avanti:

- pagamento di 45 euro, solo con bancomat, carta prepagata o carte di credito.

Come si permette un ufficio pubblico di rifiutare (come esplicitamente scritto) il contante ?

In ultimo alla richiesta dei bollettini postali: deve andarli a prendere in posta.

Non c'è che dire, il servizio, in poco meno di sei anni (il mio precedente rinnovo risale al febbraio 2015, sono stato "beneficiato" nella scadenza dal suo adeguarsi alla data di nascita), è nettamente peggiorato.

Risultato: andrò all'Aci.

Si paga di più ma fanno tutta la pratica loro, anche i bollettini postali.


 

domenica 13 settembre 2020

Immortale Nero Wolfe

Alcuni anni fa scrissi un post sulla nuova serie di Nero Wolfe interpretato da Pannofino e Sermonti nel ruolo di Archie Goodwin.

La nuova serie non ha avuto un seguito, mentre resta viva la memoria di quella con Tino Buazzelli e Paolo Ferrari.

Grazie al determinante contributo di Pietro sono riuscito a completare la raccolta dei romanzi di Rex Stout pubblicati, anche in anni lontani, in Italia.

E mi è venuta voglia di riguardarmi il Nero Wolfe in bianco e nero del 1970 71.

Ho ritrovato la stessa freschezza e lo stesso piacere come ogni volta che guardo i nostri sceneggiati storici, mai vecchi.

Soprattutto è apprezzabile la dizione, perfetta, tanto da poter abbassare il volume della televisione, mentre negli sceneggiati moderni (ultimissimo "Petra" con Paola Cortellesi) la pessima abitudine di conservare i rumori di fondo e di insistere con la colonna sonora, rende l'ascolto più complesso..

Se poi aggiungiamo che alcuni attori sono dei cani in dizione con il loro marcato accento regionale, allora certi programmi diventano inguardabili (poi c'è chi mi chiede perchè io guardi sono telefilm inglesi o americani: perchè sono doppiati e il doppiaggio cancella i rumori di fondo della presa diretta).


domenica 6 settembre 2020

Gatto, cane o ... niente ?

Per lungo tempo mi ero convinto che, una volta in pensione, avrei comprato un cane.
Ne ero così convinto che, man mano che si avvicinava la scadenza, avevo cominciato a leggere articoli sulle varie razze, su come curarli, quali adempimenti burocratici, quali vaccinazioni.
Poi ... ho cambiato idea.
Questa mattina mi sono rinfrescato il perchè.
Ho incontrato una "bambina" degli anni sessanta che, come me, non si è mai trasferita da qui e ci siamo fermati a chiacchierare.
Aveva un cane, da cinque giorni.
Ad un certo punto, pur essendo di piccola taglia, si è "liberato" (il cane, ovviamente !).
Ed ho avuto conferma del perchè, al dunque, non ho nessun cane (ed ho anche rinunciato al gatto che mi avrebbe casalinghizzato più del necessario). 😉