domenica 26 ottobre 2025

Ora solare

Nella notte siamo "tornati" all'ora solare o naturale.

Tra le tante fesserie che ascolto negli abituali servizi, triti e ritriti, sull'argomento, uno è palesemente falso, eppure viene riproposto ad ogni cambiamento dell'ora.

Dicono che con il ritorno all'ora naturale si "perdano" ore di luce, quindi il nostro umore ne risente negativamente perchè è la luce a produrre seratonina.

Io guardo gli orari dell'alba e del tramonto, eppure, oggi con l'ora solare, come ieri con quella legale, ci sono tutte le poco più di 11 ore di luce che andranno a ridursi fino al Solstizio d'Inverno, ma non per il passaggio all'ora solare, bensì in modo del tutto naturale e sul quale neppure una direttiva dell'unione europea potrebbe incidere (anche se probabillmente prima o poi ci proveranno ugualmente).

Quello che cambia, significativamente, è che l'alba arriva un'ora prima e ugualmente il tramonto.

In sostanza a perdersi ore di luce sono i tiratardi, quelli che al mattino poltriscono, quelli che stanno diffondendo la pessima abitudine di aprire gli esercizi commerciali alle 10 del mattino e persino anche più tardi.

Chi, invece, al mattino si alza presto ("il mattino ha l'oro in bocca", "chi dorme non piglia pesci" etc.) si gode per intero la luce che la Natura, da sempre e indipendentemente da guerre e risultati elettorali, ci mette a disposizione in estate e in inverno nella geniale alternanza tra le stagioni.

E finalmente anche chi si alza presto non deve più accendere la luce artificiale, perchè, albeggiando, abbiamo la luce occorrente, che non disturba, inizialmente tenue, poi sempre più intensa, che tanto ci fa iniziare di buon umore la giornata.

Un piacere che chi poltrisce ad oltranza non potrà mai capire, nè gustare. 

domenica 19 ottobre 2025

Il rinnovo della patente

Mio padre mi disse una volta che si era sentito vecchio la prima volta in cui un giovane gli aveva offerto il suo posto a sedere in autobus.

Io l'autobus lo prendo poco, girando in scooter e, forse, mi sono sentito vecchio la prima volta in cui ho realizzato che dovevo rinnovare la patente non più dopo dieci anni, bensì dopo cinque.

Fu nel 2020 e per fortuna che avendo,come per la carta di identità, allungato alla data del compleanno la scadenza, "guadagnai" 10 mesi ed evitai di dovermi sbattere con la burocrazia nel pieno (sarebbe stato in febbraio) marasma al seguito del covid.

I cinque anni sono passati velocemente e così, per non saper nè leggere nè scrivere, sono andato all'Aci, ho versato l'obolo alla burocrazia, preso appuntamento per la visita medica, versato un altro obolo al medico e ne sono uscito con l'abilitazione a guidare per altri cinque anni, ancora senza lenti.

Non so quanto impiegherà l'Aci a consegnarmi la patente aggiornata, ma ho l'attestato che mi ha rilasciato il medico e la ricevuta di tutti i pagamenti, quindi, per me, sono a posto.

Resta una grande perplessità sul significato della visita medica o, meglio, attitudinale.

Mi domando perchè non ci si affidi al medico di famiglia (o generico, o di base o come si chiama adesso) che ci conosce e, quindi, assumerebbe, con cognizione di causa e non sulla base di dichiarazioni unilaterali, la responsabilità di certificare la nostra capacità fisica alla guida.

E questo è anche l'ultimo rinnovo quinquennale (come la missione dell'Enterprise): dalla prossima volta la bega sarà ogni tre anni.

 

domenica 12 ottobre 2025

Il sapore della memoria

Già da anni prima di andare in pensione,ma soprattutto dopo, mi diletto nel cucinare ... quello che mi piace.

Ho capito che, per avere un piatto che corrisponda ai miei gusti, devo prepararmelo da solo.

Sto parlando essenzialmente dei primi, perchè dai secondi non sono mai stato particolaremente attratto.

C'è però qualcosa che mi è rimasto nella memoria e che non sono riuscito a ritrovare, nè provandoci e riprovandoci (e continuo a provarci) nè, tanto meno, in un ristorante.

E' il condimento che mia nonna preparava quando in tavola arrivavano i tortelloni e gli gnocchi.

Io ricordo che fosse lo stesso condimento, al pomodoro, leggermente granuloso ... 

Ho pensato fosse pancetta tritata ed ho provato: no, non è quello.

Ho pensato fosse parmigiano e ci sono andato vicino, ma ancora non è quello.

Oppure sono io che ho nella memoria un sapore che è irriproducibile, perchè è il sapore del ricordo. 

domenica 5 ottobre 2025

Una domenica anni Settanta

5 ottobre, piove.

Nonostante il perenne annuncio del cambiamento climatico è freddino e siamo tutti coperti.

Alle 15 gioca il Bologna.

Le lasagne per pranzo (compere, come si dice a Bologna) sono pronte da infornare. 

Sembra una delle tante giornate autunnali dell'adolescenza, negli anni Settanta.

Quasi quasi, dopo la partita, mi guardo il DVD con un paio di episodi di UFO ...