domenica 27 aprile 2014

I (miei) cinque film da salvare

Un collega, anziano di età, ma fresco di assegnazione, ha colto una delle citazioni che uso di frequente e mi ha chiesto quali fossero i tre film che giudicavo migliori.
Poi ha detto: diciamo i cinque, tre son pochi.
Ma anche cinque son pochi !
Me ne sono infatti venuti in mente almeno una dozzina, anche raggruppando per “genere” .
Ho comunque provato a stilare un elenco con dolorose esclusioni e con l'escamotage del film "in rappresentanza di" e così sono stati estratti ...
Il primo (ma non è affatto detto che lo sia anche in graduatoria) è “55 giorni a Pechino”, film contro il quale c’è un evidente ostracismo (non trovo il dvd e non viene trasmesso da tempo in televisione) per il suo contenuto colonialista e anticinese (qualità che per me sono tutt'altro che negative).
Eppure è un bellissimo film che contiene una verità inconfutabile: quando gli Occidentali suonano assieme (dialogo finale tra Charlton Heston e David Niven) non c’è spazio per nessuno.
Naturalmente sullo stesso piano potrei mettere Zulù, il film che ha “introdotto” Michael Caine, protagonista della vittoriosa resistenza di un plotone di soldati Britannici durante la guerra Boera in Sudafrica, assediato da migliaia di Zulù in una missione isolata.
Naturalmente non potevo trascurare il genere a me più gradito che, nonostante quel che qualcuno possa pensare, non è il “giallo”, ma il western.
La scelta e le esclusioni sono dolorose.
Avrei potuto indicare il Leone di C’era una volta il West, oppure I magnifici sette, ma per la quantità e qualità nel tratteggiare l’epopea del West non posso ignorare il binomio John Ford e John Wayne, così indicherei Rio Grande (Rio Bravo nella versione italiana) parte della Trilogia della Cavalleria.
Gli Uccelli di Hitchcock è sicuramente un film straordinario per la tensione che riesce a creare ed a conservare anche dopo la parola “fine”, con ogni spettatore che può decidere il seguito della lotta tra gli uomini e gli uccelli.
Alcuni anni fa, quando eravamo più o meno tra le medie e il Galvani, la televisione trasmise, credo d’estate, una serie intitolata “Frank Capra, un ottimista a Hollywood”.
Per me fu una folgorazione.
Film anni trenta e quaranta piacevolissimi e, soprattutto, con una filosofia di fondo che condivido in pieno.
Negli anni (recenti) sono riuscito a recuperare i dvd di molti film da Accadde una notte a Mr. Smith va a Washington,fino a La vita è meravigliosa, con uno strepitoso James Stewart (interprete anche di altri film di Frank Capra) che ha incarnato il tipico protagonista (onesto e fortunato) di quei film.
Ecco che siamo a quattro, avendo trascurato molti film e, soprattutto generi quali il giallo e la fantascienza.
Allora mi prendo una licenza e l’ultimo posto lo dichiaro ex aequo.
American Graffiti, perché la storia e la colonna sonora hanno rappresentato uno spaccato di un’epoca che non ho vissuto ma, probabilmente, mi sarebbe piaciuto vivere.
Il Giustiziere della Notte perché ha rappresentato una svolta (vorrei dire reaganiana come se, con sei anni di anticipo, il film con Charles Bronson avesse intuito la grande svolta della politica americana) nei confronti della delinquenza che sembrava dilagare e che ha rappresentato la migliore espressione dei vari film che in Italia hanno avuto Maurizio Merli come indiscusso protagonista.
Infine la fantascienza.
Guerre stellari ?
Star Trek ?
Incontri ravvicinati del terzo tipo ?
Ultimatum alla terra ?
Il pianeta proibito ?
Accidenti, quanta scelta.
Opto per un film che, come per Gli Uccelli, ha un finale che ognuno può interpretare, anche se io sono convinto che sia un finale “felice”: E la Terra prese fuoco.
Film del 1961, qulache anno prima di Star Trek, legato ai timori del periodo con un crescendo di tensione da una normale, normalissima vita quotidiana.

Per mia personale curiosità ho pensato se con libri, canzoni, programmi televisivi fossi in grado di dichiarare cinque titoli secchi.
Niente da fare.
Anche lì la lista si allunga sempre.

lunedì 21 aprile 2014

21 aprile: Natale di Roma

Mi sono spesso domandato perchè non venisse sfruttato il filone, enorme e spettacolare, della Storia di Roma per film e romanzi.
Certo ci sono stati sceneggiati (la storia di Cesare, ad esempio) o film (ad esempio il Gladiatore, senza contare i vari kolossal del passato però tutti sbilanciati verso l'apologia della religione cristiana che è rappresenta solo la parte conclusiva della Storia di Roma, il periodo della decadenza) o romanzi (mi piace ricorda la "nostra" Danila Comastri Monatanari con il suo ciclo su Publio Aurelio Stazio) ma nulla se paragonato a come hanno saputo sfruttare gli Statunitensi l'epopea del West.
Eppure la Storia di Roma non solo non ha nulla da invidiare per contenuto e per spettacolarità, ma rappresenta anche un inno all'Individuo.
Sì, perchè se è vero che Roma è il primo grande stato, con una amministrazione puntuale e organizzata, è altrettanto vero che la Storia di Roma è la storia dei Grandi Romani che hanno dato lustro alla loro città.
Roma che, con i suoi Grandi, come Cicerone, tramanda se stessa, ma anche Valori universali esistenti e conosciuti sin da prima di Cristo: honeste vivere, unicuique suum, noli tangere.
Roma che ha esteso la sua civiltà su tutta europa, dando alla nostra Civiltà quel vantaggio che l'ha resa la Civiltà guida della Terra.
Roma che ha applicato il principio dello ius sanguinis, perchè non basta essere nato in un luogo per appartenervi e per ereditarne lo spirito, ma bisogna possederne lo spirito che solo la discendenza di sangue può dare.
Roma che ha unificato l'Italia.
Roma che, probabilmente, faticherebbe ai riconoscere nei romani di oggi, i propri legittimi discendenti.
Mi piace, quindi, a 2767 anni dalla sua fondazione, ricordare la Roma della passata grandezza, sognando che possa nuovamente risplendere.

domenica 20 aprile 2014

Buona Pasqua

Quest'anno la Pasqua "arriva" tardi, al 20 di aprile, facendo felice il "genio pontieri" che ha sicuramente studiato la possibilità, con "appena" sette giorni di vacanza, di prendersi una lunga pausa dal 19 aprile al 4 maggio.
Sempre quest'anno Pasqua, Ferragosto e Natale, sono ben scadenzati, ogni quattro mesi.
Mi domando se, quando faremo il nostro ingresso nella categoria dei pensionati, riusciremo ugualmente a goderci questi momenti di "fermo lavorativo" o se, invece, non scivoleranno via, senza donarci quella particolare sensazione di benessere che, oggi, concedono.
In ogni caso, auguri a tutti.

domenica 13 aprile 2014

Ebola

I giornali ne parlano poco o nulla.
Qualche trafiletto, quasi una nota di colore.
Ma il famigerato virus Ebola è stato denunciato in espansione in Africa.
Pare che a Lagos, ex capitale della Nigeria, città da dieci milioni di abitanti, siano stati accertati 122 casi.
Pochi ?
Sono quelli "accertati" e isolati: quanti sono quelli sconosciuti ?
Fin qui i fatti sui quali non posso non ricamarci sopra.
Soprattutto pensando che la nostra Marina Militare per compiacere un vescovo di Roma argentino e una presidentessa della camera che vorrebbe far brillare la sua "bontà" a spese nostre, è in giro per il Mediterraneo a raccattare barconi pieni di clandestini e portarceli in casa.
Clandestini provienienti anche dalla Nigeria.
E allora mi torna in mente, più che il film con Dustin Hoffman, lo sceneggiato anni settanta inglese "I sopravvissuti", le cui prime quattro puntate e la sigla rappresentano, per me, una vetta inarrivabile dell'Apocalisse.
Naturalmente il presupposto è che noi si rientri tra i sopravvissuti ...

domenica 6 aprile 2014

Cercasi amore per la fine del mondo

Chi ha Sky on demand può ancora scaricare questo film che è stato, per me, una autentica, piacevole sorpresa.
Lo avevo scaricato un mesetto fa  per l'idea di fondo: è notorio che sono un catastrofista spinto e da Il Giorno dei Trifidi ai Tasfigurati, da Armageddon a E la Terra prese fuoco, il genere mi appassiona.
Ma in questo film non c'è nulla di quella spettacolare tensione che le vicende di una fine imminente (o appena avvenuta) produce.
Sì, la notiziona che apre il film (e l'evento che lo chiude) è relativa ad un asteroide di 112 chilometri di diametro che avrebbe impattato la Terra nelle successive tre settimane, quindi tutti conoscevano la loro data di scadenza.
Ma la vicenda è circoscritta ad un paio di persone che vivono il momento in modo intimista, viaggiando assieme e (alla fine) comprendendo di essersi innamorati.
Non c'è nulla di angoscioso, di terribile, di truculento.
Anzi vi è uno sfondo di sottile umorismo che può ricordare Il Grande Freddo.
La fine del mondo quando arriverà (perchè arriverà: in questo film non c'è nessun Bruce Willis che salva la Terra dal suo destino) coglierà i protagonisti felici e appagati, per nulla disperati.
Consigliato, soprattutto nelle notti d'estate quando alzando gli occhi al cielo ci perdiamo nelle stelle e fantastichiamo di viaggiare nell'universo in quello spazio, ultima frontiera, nella nostra missione quinquennale, diretta all'esplorazione di strani nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima.

domenica 30 marzo 2014

Non sempre il male vien per nuocere

Sabato pomeriggio, sul finire della partita del Bologna contro l’Atalanta, ricevo e scambio una serie di sms con Roberto.
Il tema: la retrocessione ormai imminente.
La mia tesi, peraltro, è che solo chi cade può risorgere.
Se il Bologna si salvasse anche quest’anno cosa accadrebbe ?
Guaraldi e l’attuale dirigenza continuerebbero nella loro politica dal braccino corto, convinti di aver imboccato la strada più furba che consente di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e il Bologna continuerebbe a vivacchiare sul fondo, salvandosi sempre per il rotto della cuffia.
Allo stesso tempo i bolognesi, quelli veri (sempre meno … persino gli autisti degli autobus hanno una inflessione manifestamente non bolognese  …) non prenderanno mai coscienza di essere ormai in una città cui la serie B sta anche troppo larga e continueranno a rivolgersi ad amministratori come gli attuali .
Pensiamo solo che fu eletto Delbono contro Cazzola : ottima scelta, vero ?
Invece una doccia fredda potrebbe (forse) risvegliarci e darci gli stimoli necessari per reagire e cambiare.
Cambiare la città e chi la amministra, come cambiare la squadra di calcio e i suoi dirigenti e quindi cambiare l’approccio e tornare ad essere Bologna e il Bologna, per e dei Bolognesi.

domenica 23 marzo 2014

Ancora sulla Svezia dei romanzi

Scrivo prima di pranzo e della partita, così da essere più leggero di di stomaco e di ... umore.
Anche perchè torno a scrivere della Svezia, attraverso i suoi autori gialli.
Ho registrato, tramite Sky On demand, gli episodi di una breve serie tratta da un personaggio inventato da Liza Marklund, una delle più note scrittrici di gialli della scuderia scandinava.
In questa serie la protagonista è Annika Bengstrom, giornalista d'assalto.
Le vicende sono tutte riferite a crimini seriali, stupri, violenze.
Come per Stieg Larsson, la storia sarebbe ben costruita, ma il romanzo (e la sua trasposizione televisiva)  potrebbe benissimo essere ampiamente ridotto se si rinunciasse ad indugiare sui comportamenti perversi che delineano un ambiente squallido e triste.
Anche quello famigliare della giornalista non sembra particolarmente allegro. 
Il marito che la tradisce con una collega.
Lei che si vendica denunciando la fedifraga per presunti e inesistenti utilizzi impropri di denaro pubblico, la seprazione, i figli contesi ...
E la collega giornalista, già rivoluzionaria marxista, che si ricorda a memoria le frasi di Mao ed oggi, invecchiata male, beve un po' troppo.
E il direttore che la vorrebbe lanciare perchè intravvede delle potenzialità, ma lei preferisce continuare a fare la "giornalista sul campo" così che la redazione finisce nelle mani dello stereotipo del rampantino.
Sarà veramente così la vita in Svezia ?
Perchè se è così, allora è veramente squallida, priva di Valori e di una Stella Polare che sia diversa dallo stanco trascinarsi dalla culla alla tomba.
Un trascinarsi che forse non trova acuti perchè non ci sono possibilità di emergere, tutto è stato massificato e garantito per cui che uno si dia da fare, si ingegni o resti a dormire, magari imbottendosi di droghe (ancorchè "leggere" e per "uso personale" ...) non porta alcuna differenza e allora anche chi avrebbe i numeri, lascia perdere.
E' il Valore del Merito che viene meno.
E' una società che si avvia ad un inevitabile declino, sempre più veloce, con una deriva che è morale e valoriale prima ancora che economico e politico, fino al suo collasso definitivo.

domenica 16 marzo 2014

Serie B ?

Il punto interrogativo lo impone il tifoso, perchè se anche la matematica (30 punti ancora a disposizione) non ci condanna, il gioco (inesistente, sono convinto che avessimo più idee noi quando giocavamo da ragazzi) sì.
Temo che a maggio dovrò interessarmi per l'abbonamento a Sky per la serie B.
Beh, mettiamola così.
Quando il Bologna è retrocesso (1982, 2005) poi l'Italia ha vinto il mondiale ...

domenica 9 marzo 2014

Manifestazioni boomerang

Tornato da una settimana di vacanza, lunedì scorso sono anche tornato in ufficio.
Passando per via Indipendenza ho subito notato una serie di scritte con la vernice sulle colonne e nel portici di quella che dovrebbe essere una delle vie più importanti del salotto centrale di Bologna, tanto che la giunta comunale non perde occasione per impedirvi il traffico al sabato e alla domenica.
Sono tutte scritte inneggianti al movimento no tav, alcune anche violente.
Io sono favorevole alla manifestazione pacifica di qualunque idea che, però, deve trovare un limite nel rispetto della proprietà e della libertà altrui.
Figuriamoci, poi, se non guardo con simpatia una manifestazione contraria ai diktat ed ai progetti dell'unione europea alla quale sono totalmente contrario.
Ritengo però una violazione di tale principio se, per manifestare, dieci, cento ,mille, un milione di persone impediscano la libera circolazione con blocchi stradali.
Una violazione ancora peggiore la considero quando viene deturpata una bella città, come sarebbe Bologna, imbrattandone i muri.
Tanto più che la pulizia viene a costare non a Merola o ai suoi, ma a noi cittadini tartassati anche per queste azioni devastatrici dei manifestanti venuti da altrove.
Ma ancora maggiore vergogna ricade su chi non ha dato le disposizioni per impedire tale violenza o, almeno, per identificare i rei e poi far loro pagare la pulizia dei nostri portici, anche con il loro lavoro personale fino a compimento, a regola d'arte, dell'opera.
Alla prossima manifestazione torneranno altri che, certi dell'impunità, imbratteranno ancora e continuerà così finchè alcuni di quelli non saranno presi e colpiti da punizioni esemplari.
Chi manifesta è ospite e non deve danneggiare la proprietà altrui, sia essa pubblica o privata.
Se queste sono le argomentazioni e le modalità dei manifestanti no tav, allora che costruiscano dieci, cento, mille linee ad alta velocità.

domenica 2 marzo 2014

Scadenze

Per puro caso ho constatato che le scadenze dei medicinali  sono sempre più ravvicinate.
Senza risalire ai ricordi infantili, quando la "farmacia" di casa era perennemente provvista di questo e quello che, magari, veniva utilizzato ogni due o tre anni, ero rimasto alla durata quinquennale (come le missioni della Enterprise) dei singoli medicinali.
Invece non è così.
Esaurito il collirio sono andato in farmacia per comprarne un altro.
Mi è caduto l'occhio (trattandosi di collirio è appropriato ...) sulla scadenza ed ho visto: aprile 2016.
Come aprile 2016 ?
Ma se l'ho appena comprato.
Forse il collirio si deteriora più di altri.
Tornato a Bologna, per curiosità, ho passato in rassegna i medicinali in mio possesso, alla maggior parte dei quali ricorro raramente.
Più della metà sono scaduti.
Il nebulizzatore per eventuali attacchi di asma: due scatole intonse, già scadute da tre mesi.
Il buscopan qualora mi tornasse quel mal di pancia che ebbi tre anni fa: scaduto da un anno !
Le pillole per eventuali mal di testa: scadute da due mesi.
Persino i cerotti, no, dico, i cerotti hanno una data di scadenza (giugno 2007 ...).
E poi ancora sciroppo per la tosse e la tachipirina.
Insomma tutto quello che, secondo me, dovrebbe essere a disposizione per eventuali necessità, sarebbe scaduto.
Per curiosità sono anche andato a guardare la scadenza di alcuni alimenti di (mio) uso abituale.
Fette biscottate con scadenza a maggio.
Ad aprile scadono le fette da toast e le sottilette (evidentemente si abbinano anche nella scadenza ...).
I crackers a giugno.
Persino la Nutella ha una data di scadenza, fortunatamente a più lunga gittata (novembre).
Ora, mi domando come sia possibile che qualche decennio fa non c'era praticamente scadenza e ora invece se non lo si consuma in fretta bisogna buttarlo via.
Materie e lavorazioni più scadenti ?
Eccesso di zelo da parte della burocrazia ?
Eccesso di avidità da parte delle aziende farmaceutiche e alimentari ?
Per alcuni alimenti ci sono le monodosi, è vero, forse anche per i farmaci (mi informerò).
Ma come è possibile togliersi la voglia, che so, di Nutella con la scatolina di plastica da hotel nella quale non si affonda neppure il cucchiaino da caffè ?
Quanto denaro viene letteralmente buttato via per questa furbizia della scadenza ravvicinata di medicinali e alimenti ?