domenica 16 settembre 2012

La bella e le bestie

Linciaggi, violenze, devastazioni, minacce, urla sguaiate.
Tutto per un film.
Mi domando dove arriverebbero se ad essere fotografata a seno nudo fosse la moglie di uno dei loro stregoni.

sabato 8 settembre 2012

Libertà di contante

Roberto si lamenta per gli argomenti dei post.
Vorrebbe qualcosa di più.
Allora parliamo di Libertà.
Ci sono leggi o progetti di legge che vorrebbero impedire la manifestazione di opinioni non collimanti con quelle di potenti lobbies che fanno "scuola" spesso per l'ignavia di chi non le condivide.
Leggo che si vorrebbe introdurre la censura preventiva sugli striscioni da esporre negli stadi, istituendo un apposito registro.
E chi applaude a tale idea è, magari, lo stesso che si stracciava le vesti davanti alla censura in televisione contro Fo o al cinema contro Ultimo tango a Parigi.
Leggo anche che potrebbe trovare spazio nel decreto sullo sviluppo predisposto dal ministro Passera l'obbligo per gli esercizi commerciali di accettare il pagamento con carte di credito e bancomat anche per importi ridotti.
Sarebbe solo il primo passo verso l'obbligo, per tutti, di pagare con carte e non contanti e il limite individuato è di 50 euro: neppure una cena con gli amici si potrebbe più pagare in contanti !
Non bastava aver spostato a soli mille euro (cioè niente) l'obbligo di usare strumenti di pagamento diversi dal contante ?
Mi sta bene la possibilità di pagare, se voglio, con il cellulare anche il quotidiano dall'edicolante.
Non mi piace l'obbligo.
Non solo è una limitazione alla mia libertà di scegliere lo strumento di pagamento che ritengo più pratico e conveniente, ma contiene una pericolosissima "tracciabilità", che viola il mio diritto di riservatezza sugli acquisti, sulle scelte, sugli orientamenti, quindi anche sulle opinioni che deve essere mio esclusivo diritto manifestare o conservarle per me stesso.
Non avrei mai pensato di aggiungere, alle varie libertà che compongono la Libertà dell'Individuo, anche quella di poter pagare in contanti.

domenica 2 settembre 2012

Cosa si dovrebbe fare ...

... a chi parcheggia così, occupando con una utilitaria il posto dove troverebbero spazio comodamente due automobili di media cilindrata ? 


domenica 26 agosto 2012

Neil Armstrong, il primo Uomo della Luna

Solo tre anni fa celebrammo qui il quarantesimo anniversario dell'Impresa che portò l'Uomo dulla Luna.
Oggi dobbiamo ricordare il Primo Uomo della Luna, Neil Armstrong, morto ieri a 82 anni.
E' stata la prima notizia che ho ascoltato al gr1 delle sei e Massimo P. mi perdonerà se anticipo quello che, probabilmente, sarà il suo ben più articolato post.
Per me, ragazzino non ancora tredicenne, quella notte tra il 20 e il 21 luglio 1969 rappresentò il sogno che diventava realtà, a dimostrazione che nulla è impossibile, ma, talvolta, solo difficile e rischioso e il ricordo e le immagini di quelle lunghe ore passate nell'attesa, mi accompagneranno per sempre.
Credo che quelli della nostra generazioni ricordino e ricorderanno sempre Armstrong, Aldrin e Collins e, francamente, non mi ricordo i nomi di quelli che seguirono, neppure i tre che vissero l'avventura dell'Apollo 13 pur celebrata in un film.
Neil Armstrong fu il primo a posare il piede sulla Luna e rappresenta emblematicamente tutti coloro che lo seguirono, ma anche quelli che, come Collins, rimasero in orbita ad attenderne il ritorno con l'angoscia che, se qualcosa fosse andato storto, sarebbero dovuti tornare da soli e da sconfitti sulla Terra.
Credo che in tutto il mondo dovrebbe essere dedidacata una via, una piazza, un edificio ad Armstrong e agli Uomini che consentirono all'Umanità di fare quel Grande Passo verso lo spazio, oggi troppo trascurato.
E il miglior modo per onorarli è riprendere il programam di conquista dello spazio, ultima frontiera.

sabato 25 agosto 2012

Evviva ! Inizia il Campionato

Quale Campionato ?
L'unico con la "c" maiuscola, quello di Calcio.
Sì, lo so che c'è chi se ne è allontanato deluso.
C'è chi non perde occasione per evidenziare quel che non funziona.
C'è chi (peraltro legittimamente) predilige altre discipline sportive perchè, di volta in volta, ritenute più sane, più pulite, più complete, più ... più ...
Ed è anche vero che nel titolare il post c'è un filo - ma solo un filino ... - di intento provocatorio.
Ma il calcio è lo sport nazionale (forse dopo la raccomandazione ...) e non possono certo essere dubbi processi sommari, fondati su teoremi e sulla delazione di quattro schiappe (e lo dice uno che se odia l'Inter dalla nascita, odia altrettanto la Juventus dalla maggiore età), che possono condannare un movimento ed una disciplina.
Così, questo pomeriggio alle 18 e nel dopo cena, potremo assistere alle prime due partite, anche significative, pur se il Bologna, la squadra del cuore, inizierà solo domenica sera dopo cena contro un Chievo sempre ostico.
Juventus-Parma inaugura il Campionato, come doveroso omaggio alla squadra trenta volte Campione d'Italia (almeno sul campo ...) con tanti motivi di interesse, quale la reazione dei "gobbi" alla conferma della condanna per il loro allenatore Conte e successive polemiche, la presenza di Carrera in panchina (due panchine,due trofei: supercoppa italiana e Torneo Berlusconi. Chi può dire di aver esordito meglio ?) e la prima volta di Giovinco contro il Parma che ha salvato per due anni di fila dalla retrocessione.
In serata la Fiorentina di Montella (e di un antipaticissimo Della Valle)  contro la simpaticissima Udinese di Pozzo e Guidolin che magari riuscisse nello "sghetto" di vincere lo scudetto, posto che ho forti dubbi che il Bologna possa riuscirci ... almeno in questa stagione !
Già, il Bologna senza la spina dorsale della scorsa stagione: Gillet, Portanova, Mudingay e Di Vaio.
Una incognita.
Al solito non possiamo che incrociare le dita (visto che è troppo facile criticare la campagna acquisti senza metterci una lira di nostro) e tifare:
F O R Z A   B O L O G N A !

lunedì 13 agosto 2012

Buon Ferragosto

E' il 13, ma domani non sono sicuro di avere tempo, quindi faccio oggi gli auguri di Buon Ferragosto a tutti quanti, che leggano o meno questo post (ultimamente, ormai, il blog si è ridotto, galileianamente parlando, ad un dialogo fra i due massimi).
Non si può fra passare Ferragosto senza farsi gli auguri, esattamente come a Natale e a Pasqua.
Quindi:
Buon Ferragosto

mercoledì 8 agosto 2012

Il Dust Bowl


L0 scambio di battute con Massimo F. nel precedente post mi ha dato l'idea di scrivere un nuovo post sulla più grande catastrofe climatica della storia degli Stati Uniti: la spaventosa siccità che sconvolse le praterie del midwest americano nel corso degli anni '30 del XX secolo, situazione che purtroppo ha molte analogie con l'attuale siccità che sconvolge la nostra regione.
Ma intanto, qual è la storia del Dust Bowl (letteralmente "coppa di polvere"), vicenda che è quasi sconosciuta in Europa, ma che negli Stati uniti tutti conoscono molto bene. Per farlo trascrivo, col "copia/incolla", un articolo dell'amico Marco Pifferetti, meteorologo e climatologo, già collaboratore dell'Arpa E.R. e curatore di uno di migliori siti meteo amatoriali italiani :








Le pianure centrali americane, a causa del suolo fertile, di una adeguata disponibilità di acqua e dell'abbondanza di sole sono considerate il granaio degli U.S.A.
Tale area tuttavia, essendo situata in una fascia di transizione tra il clima più umido delle regioni orientali e quello semiarido dell'ovest, va soggetta, di tanto in tanto, a periodi di siccità che solitamente non durano più di una stagione.


L'eccezionale siccità degli anni '30 durò invece praticamente tutto il decennio e fu aggravata da temperature estive elevatissime e forti tempeste di vento.
L'uso scorretto del territorio da parte dei numerosi coloni, insediatisi nella zona dopo la I guerra mondiale, ebbe un effetto sinergico con le avverse condizioni climatiche: l'eliminazione totale della prateria tipica della zona, per fare posto alla coltivazione intensiva e ripetuta di cereali e all'allevamento del bestiame, innescò un fortissimo processo di erosione del suolo.

Nelle zone più colpite di Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico e Colorado, 8-10 cm di terreno furono asportati dal vento, sotto forma di immense nuvole di polvere, che arrivarono fino alla costa atlantica; gli anni peggiori furono il 1930, 1934 e 1936 caratterizzati da frequenti tempeste di polvere battezzate "blak blizzards" capaci di oscurare completamente il sole, ridurre la visibilità a pochi metri ed accumulare dune di polvere alte fino a sei metri.
Le altissime temperature estive, che toccarono localmente i +49 °C, causarono circa 15000 vittime, soprattutto anziani; centinaia di migliaia di persone dovettero abbandonare le loro terre inaridite e le case ricoperte dai cumuli di polvere, dando vita ad un fenomeno migratorio di proporzioni bibliche, diretto soprattutto verso la California immortalato da tanti romanzi, film e canzoni.
Solo nei decenni successivi a seguito del miglioramento delle condizioni climatiche e grazie al piano di intervento del governo con creazione di praterie, filari di alberi a scopo frangivento, idonee rotazioni colturali e maggesi, la zona riprese lentamente a vivere ed anche l'ambiente riassunse quasi completamente il suo aspetto originale.

Naturalmente, quando scrivo che la nostra attuale situazione ha molti punti di contatto con quella catastrofe climatica bisogna intenderci: il nostro clima è diverso da quello delle pianure centro-occidentali americane, ma comunque non posso fare a meno di notare alcune impressionanti analogie:

come le pianure americane, che sono sotto vento alle Montagne Rocciose, anche noi siamo sottovento ad una catena montuosa (gli Appennini): se da un certo momento in poi le correnti cominciano a provenire esclusivamente da una direzione (nel ns.caso da sud o sudovest) in modo da impattare sulle montagne a giungere da noi come correnti catabatiche foehnizzate calde e secche, è siccità garantita.
Altra analogia: le nostre estati sempre più calde, atrocemente calde,fuori da ogni grazia di Dio, senza alcun paragone con le classiche estati del ns.clima, esattamente come quelle del dust bowl.

Ed infine un'ultima, inquietante analogia, questa volta non climatica:
il dust bowl colpì gli Stati Uniti nel pieno della grande depressione scatenata dalla crisi del '29, così come la siccità attuale ci sta colpendo nel pieno dell'attuale terribile crisi economica, ma noi tutto sommato siamo messi persino peggio degli Stati Uniti anni'30: abbiamo anche avuto il terremoto a peggiorare ulteriormente le cose.

Quindi, in attesa delle tempeste di polvere e delle dune (ci vorrà un po' di tempo, ma ci arriveremo), un saluto a tutti

=

domenica 5 agosto 2012

Agosto in città

Rieccomi di ritorno.
Venti giorni di pieno relax a fare quel che più mi piace e quello in cui riesco meglio: nulla ! 
Non sono riuscito a leggere tutto quello che avrei voluto, ma ho una aggiunta: Il Giornalino di Gian Burrasca.
Tra i libri che ho trasferito nella libreria di montagna c'era anche quello e in un pomeriggio di brutto tempo ( l'unico ... purtroppo !) l'ho riletto.
Pensavo di non riuscire ad arrivare alla fine come, purtroppo, mi capita quando cerco di riprendere in mano i libri di Salgari che tanto allietarono la mia infanzia, invece risulta ancora godibilissimo.
Alcune parti (come quella della lettura del testamento del signor Venanzio o quella della trasformazione in animali feroci degli animali di una fattoria e ... di un bambino ) strappano ancora una bel sorriso.
Della serie: quando gli Autori erano veramente tali, potevano far ridere anche senza volgarità.
E domani si riprende la normale attività.
Francamente speravo di trovare la città più vuota, come negli anni scorsi, invece ho visto tra ieri e oggi ancora molte macchine in giro (e soprattutto parcheggiate ...).
Non ho comunque perso la speranza di godermi anche questo anno la mia Bologna d'agosto, magari dopo un bel, rinfrescante temporale ...


domenica 15 luglio 2012



Le vacanze incombono con il loro carico di aspettative che, forse, rappresentano il momento più piacevole, come il sabato del villaggio in cui l’aria di festa è preliminare ed essenziale alla festa stessa.
Personalmente delle vacanze ho sempre apprezzato i momenti di riposo assoluto, che non significa fare nulla, ma fare senza essere condizionati da orari e scadenze.
Non amo il mare (troppa gente, troppo caos, troppi bambini, troppe urla, troppo vento …) e quindi le mie vacanze sono orientate verso la montagna, che siano Dolomiti o, più modestamente in tempi di crisi e non apprezzando viaggiare in assenza del teletrasporto di Star Trek, Appennino.
Sin da piccolo sono stato avvicinato alla montagna quando, nel 1962, per la prima volta con i miei genitori andai a Selva di Val Gardena, che era ancora un borgo montano, con due soli alberghi (uno chiuso), le mucche che pascolavano vicino alle abitazioni, la signora presso la quale affittavamo l’appartamento che ci portava, ogni mattina, del latte appena munto ed io che speravo, ogni mattina, che fosse brutto tempo per evitare le passeggiate cui mi obbligavano i miei, preferendo giocare con i bambini del luogo o leggere qualche fumetto e, pochi anni dopo, qualche bel romanzo di Salgari o Verne.
Ho il vezzo di dire che non sono cambiato.
Vado in montagna e, disciplinatamente, se ne sono costretto, partecipo ad una escursione (a volte imprecando e neppure a voce bassa “chi me lo ha fatto fare!” … dipende dalla difficoltà e dalla fatica) ma continuo a sperare che sia brutto tempo.
Una speranza, negli ultimi anni, peraltro vana.
I libri di Salgari e Verne li ho ancora (e anche il primissimo libro che mi fu regalato: Pinocchio …) e mi piace vederli bene ordinati, anche se da anni non li prendo in mano.
Riprendo invece, periodicamente, I Promessi Sposi, un romanzo storico che certi professori non ci hanno fatto amare ed altri, invece, ci hanno proposto con la sua potente narrazione.
Un romanzo, quello di Manzoni, che mi appare, ancora oggi, godibilissimo e di grande insegnamento storico e morale.
Ma le vacanze estive non sarebbero tali se non fossero pervase da un brivido … giallo.
La Mondadori ha proposto negli ultimi mesi un’autrice a me sconosciuta: Josephine Tey.
Il suo protagonista principale è un ispettore di ScotlandYard, Alan Grant, e l’ambientazione è quella inglese della prima metà del secolo scorso.
Quindi una narrazione che richiama quella di Agatha Christie, fondata non sugli effetti speciali, ma sul ragionamento, l’indagine, le deduzioni.
Sono quattro romanzi freschi come se fossero stati scritti oggi ma depurati di tutti gli elementi considerati un obbligo dello scrittore moderno di gialli (sangue, depravazione, sesso, sparatorie).
Un’altra bella ambientazione è quella della Parigi di fine ottocento tratteggiata nei romanzi di Claude Izner, pseudonimo sotto il quale si celano le autrici, due libraie di Parigi.
Ma ci sono anche romanzi più moderni come l’ultimo di Kathy Reichs (la creatrice di “Bones”) che esce in contemporanea con l’edizione economica del penultimo romanzo “Cacciatrice di ossa” e del parallelo (televisivamente si parlerebbe di "spin off") "Virals".
Sempreverdi i romanzi di Ellis Peters, Danila Comastri Montanari, Peter Tremayne, Lindsey Davis,Candace Robb con i loro romanzi giallo-storici, mentre per tornare ai gialli tradizionali abbastanza centrati quelli di due serie di successo come l’Ispettore Barnaby (qui abbiamo veramente una base letteraria con Caroline Grahame) e di Castle che ripropone il gioco del telefilm, tra i personaggi del telefilm e quelli che nel telefilm sono citati come personaggi letterari.
In una ipotetica valigia per i libri ci stanno anche i saggi e allora, in mancanza di romanzi di fantascienza che mi abbiano particolarmente impressionato, ecco che per l’edizione Elara è uscita “Cartografia dell’inferno”, una storia di fantascienza curata da Gianfranco de Turris, apprezzato esperto, con la partecipazione del compianto Ernesto Veggetti, deceduto poco più di un anno fa.
Non si può non citare il libro del fondatore della Esselunga, Caprotti, con il suo “Falce e carrello”,da poco dissequestrato, mentre per chi non fosse già di suo turbato da istinti suicidi, il “Dopo l’Occidente” di Ida Magli può innestare una notevole dose di depressione per il futuro dell’Italia (e non solo) in chi fosse troppo euforico dopo il secondo posto agli europei di calcio e il risanamento montiano dell' economia ... :-D
Qui mi fermo, prima di esporre considerazioni che so non condivise e mi limito a proporre l'elogio dell'evasione (della narrativa di evasione, si intende ... ;-) e della lettura sana e riposante.
Buone vacanze !




lunedì 2 luglio 2012

Non è sempre Germania

Sia come locazione (il richiamo è a Berlino 2006) sia come avversario.
Così l'Italia perde malamente una finale cui era arrivata dopo un orribile girone eliminatorio e due memorabili partite nei quarti e in semifinale.
E' facile dire che Prandelli ha sbagliato nel mettere in campo giocatori stanchi (Marchisio) e acciaccati (Chiellini, Cassano, ma anche Abate) pur avendo a disposizione sostituzioni valide come Maggio (che aveva giocato benissimo la prima partita proprio contro la Spagna), Giaccherini (idem con patate), Diamanti e Giovinco.
Ma è notorio che gli allenatori si affezionano ad una formazione, anche perchè tremano al pensiero di lasciare fuori da una finale i giocatori che li hanno aiutati ad arrivare sin lì.
E sbagliano, come fece Valcareggi nel 1970 giocando la finale contro il Brasile con gli stessi che avevano fatto i supplementari contro la Germania Ovest o, ancora prima, Mondino Fabbri che nel 1966 volle far giocare un Bulgarelli acciaccato con il risultato di perdere contro la Corea, uscire dal mondiale, perdere la panca da CT e rovinare la carriera in azzurro dello stesso Giacomino.
Naturalmente se fortuna audaces iuvat, la sfortuna si accanisce su chi sbaglia e così si rompe dopo soli cinque minuti Thiago Motta (ma chi lo ha chiamato, quello ? Se proprio dobbiamo comporre una nazionale con italiani di acquisizione cerchiamo qualcuno di meglio !) appena entrato a sostituire un Montolivo che poteva ancora svolgere un ruolo positivo.
L'immagine è un regalo a Roberto: la prima pagina odierna di Libero  ... :-)))))