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domenica 19 maggio 2024

Perchè i contanti sono meglio

C'è una grande propaganda per l'uso della monetica, per passare agli addebiti diretti tramite telefono cellulare, ma io preferisco i contanti.

Preferisco i contanti, perchè so quanto spendo e "sento" fisicamente la spesa e l'uscita del denaro.

Ma soprattutto preferisco i contanti perchè ogni volta che mi capita di pagare con una carta, nel giro di due giorni ricevo mail spam che offrono prodotti similari e, peggio ancora, telefonate ingannevoli da numeri ai quali a volte ho la sfortuna di rispondere perchè sono in attesa di una consegna e chiedo sempre di essere prevvisato per concordare l'ora di consegna, quindi sono costretto a rispondere ai numeri sconosciuti fino a che non ho ricevuto la consegna.

Con il pagamento in contanti si ferma tutta la catena dei call center, dei dipendenti infedeli che forniscono e mail e numeri di telefono dei clienti, perchè il contante non ha padre nè madre, è anonimo e non si risale a chi ha effettuato la spesa.

Restano purtroppo le banche dati di nominativi che vengono sfruttate per le odiose telefonate che anche l'iscrizione al registro delle opposizioni non riesce a bloccare.

domenica 31 luglio 2022

Più contenti con i contanti

Tornato in montagna, nel paesino appenninico dove ho un punto di appoggio, mi sono recato venerdì in un mini market per acquistare quelle due o tre cose che mi mancavano o erano in esaurimento.

Alla cassa ho aspettato quindici minuti perchè una signora davanti a me si era ostinata a pagare con la carta di credito o debito la stratosferica somma di 6,67 euro.

Al secondo tentativo, mentre teneva le mani giunte in preghiera in trepida attesa del salvifico "beep", ha cercato di giustificarsi dicendo che aveva quattro carte e confondeva i codici.

Ma per 6,67 euro, non sarebbe più pratico pagare in contanti ? 

Anche per rispetto di chi è dietro di te in una coda che cominciava ad allungarsi e in un locale sicuramente piccolo ...

domenica 11 luglio 2021

A buon intenditor ...

Qualche tempo fa, all'uscita dall'Esselunga, sono stato fermato da un gentile signore che, con la casacca di una nota trasmissione di raccolta fondi, mi chiese se volevo contribuire.

Sì, ho risposto ed ho subito preso il portafogli per fornire il mio contributo.

Lui si è leggermente allontanato, allungato la mano aperta dicendo no, no, non contanti, se mi fornisce il numero della sua carta di credito attiviamo una donazione mensile.

Ovviamente non ho fornito il mio numero della carta, nè il mio iban (seconda alternativa propostami) e il signore ha continuato a rifiutare i contanti.

Io il numero della carta e dell'iban non li fornisco a nessuno, soprattutto non per strada a banchetti (di qualsiasi genere).

Quelle poche volte che acquisto online (e devo essere preso da una gran voglia di avere quell'oggetto perchè quel prodotto non l'ho trovato in nessun negozio) uso una carta prepagata dove tengo il minimo indispensabile e che, al bisogno, carico per quel che mi serve al momento.

Negli ultimi tredici anni di lavoro, pur essendomi specificatamente occupato dei ricorsi sugli strumenti finanziari, ero in un ufficio che era chiamato ripetutamente in causa da ricorsi per truffe informatiche, sulle carte e bonifici fraudolenti.

Ricordo proprio il caso di uno che, fornito il numero della sua carta per una scelta voluta, si è poi visto addebitate numerose rate per acquisti mai fatti.

Si recupera, certo, ma non subito, a volte non tutto e sempre con un notevole dispendio di energie e di tensione nervosa.

Mi dispiace constatare che anche iniziative più che lodevole ed alle quali, in passato, avevo contribuito, ora rifiutino i contanti che rappresentano per chi li versa, la miglior certezza di versare quel contributo e di non essere, a propria insaputa, coinvolto in altro.

So benissimo che ciascuno di noi, davanti a vicende che colpiscono altri pensa subito " a me non può accadere", in ogni caso, a buon intenditor ...

sabato 8 settembre 2012

Libertà di contante

Roberto si lamenta per gli argomenti dei post.
Vorrebbe qualcosa di più.
Allora parliamo di Libertà.
Ci sono leggi o progetti di legge che vorrebbero impedire la manifestazione di opinioni non collimanti con quelle di potenti lobbies che fanno "scuola" spesso per l'ignavia di chi non le condivide.
Leggo che si vorrebbe introdurre la censura preventiva sugli striscioni da esporre negli stadi, istituendo un apposito registro.
E chi applaude a tale idea è, magari, lo stesso che si stracciava le vesti davanti alla censura in televisione contro Fo o al cinema contro Ultimo tango a Parigi.
Leggo anche che potrebbe trovare spazio nel decreto sullo sviluppo predisposto dal ministro Passera l'obbligo per gli esercizi commerciali di accettare il pagamento con carte di credito e bancomat anche per importi ridotti.
Sarebbe solo il primo passo verso l'obbligo, per tutti, di pagare con carte e non contanti e il limite individuato è di 50 euro: neppure una cena con gli amici si potrebbe più pagare in contanti !
Non bastava aver spostato a soli mille euro (cioè niente) l'obbligo di usare strumenti di pagamento diversi dal contante ?
Mi sta bene la possibilità di pagare, se voglio, con il cellulare anche il quotidiano dall'edicolante.
Non mi piace l'obbligo.
Non solo è una limitazione alla mia libertà di scegliere lo strumento di pagamento che ritengo più pratico e conveniente, ma contiene una pericolosissima "tracciabilità", che viola il mio diritto di riservatezza sugli acquisti, sulle scelte, sugli orientamenti, quindi anche sulle opinioni che deve essere mio esclusivo diritto manifestare o conservarle per me stesso.
Non avrei mai pensato di aggiungere, alle varie libertà che compongono la Libertà dell'Individuo, anche quella di poter pagare in contanti.