giovedì 31 dicembre 2009


In attesa del 2010, certa che sarà per tutti noi un magnifico anno...

AUGURI, BOYS!

La Donna del Blog...

... ancora un compleanno!



Ragazzi,
oggi è il COMPLEANNO di Max e, anche se non è a casa, prima o poi ci leggerà!
BUON COMPLEANNO, Max!
Tanti tanti tanti affettuosi auguri dai tuoi Amici

Valeria, Claudio, Massimo, Roberto



martedì 22 dicembre 2009

E ora, dopo la neve, la galaverna ed il freddo record, ecco il gelicidio












Il gelicidio: un fenomeno meteorologico fra i più pericolosi ed odiato anche dagli amanti del freddo (perchè il gelicidio è di fatto una nevicata mancata).
Il fenomeno si verifica quando sopraggiunge una perturbazione calda dopo un periodo molto freddo: al suolo l'aria rimane gelida e con temperature sottozero, mentre in quota scorre aria molto più calda.
In termine tecnico si dice che il profilo "si rovina" ; la precipitazione , anche se inizia in forma nevosa (ma può anche iniziare subito come pioggia), incontra strati d'aria più calda che fanno scigliere il ficco di neve, poi, a 100-200 mt. dal suolo la goccia d'acqua incontra temperature sottozero e si congela cadendo come ghiaccio (oppure rimanendo comunque in forma liquida, ma ghiacciando all'istante appena tocca il suolo freddissimo).
Si forma così uno strato di ghiaccio spessissimo, duro, difficile da sciogliere, che sconvolge il traffico e crea danni alla vegetazione (caduta di rami ed alberi) ed ai manufatti umani (rottura di fili e cavi, caduta di pali della luce o telefonici, ecc.).
Il fenomeno è frequente anche da noi, ma raggiunge livelli altamente spettacolari in Nordamerica, continente nel quale TUTTI i fenomeni meteorologici sono spettacolari (è il sogno di ogni meteofilo vivere in quei posti): nel gennaio 1998 ci fu in Canada il più grande gelicidio della storia: aria caldissima provenienta dal Golfo del Messico sopra aria gelida al suolo, con temperature anche di -15°: caddero 40 cm. di ghiaccio che distrussero tutto (le foto di quell'evento sono veramente spattacolari).
Intanto, in attesa del Natale, buon disgelo a tutti.


sabato 19 dicembre 2009

La grande neve



BUONA NEVE A TUTTI.
30 CM.
DI QUALITA' STUPENDA.
SECCHISSIMA, FINISSIMA, CON TEMPERATURA ABBONDANTEMENTE SOTTO ZERO (FINO A -4.1).
SOLO L'EMILIA CI REGALA QUESTE NEVI STUPENDE.
ALTRO CHE LA NEVE BAGNATA,PESANTE E SCIROCCOSA DEI MILANESI !!

Immagini di Bologna innevata 19 dicembre 2009

La parte collinare di Via Castiglione
Lampione in Viale XII giugno


Via delle Rose



Il mitico Ercole !



Via D'Azeglio (dove io, modestamente, nacqui :-)



NOSTALGIA CANAGLIA !
Il prato antistante casa dove, bambini, giocavamo (soprattutto a calcio) ...



... e la discesa dove - in un'epoca in cui le automobili non c'erano e se c'erano erano in garage - d'inverno scendavamo con la slitta a "velocità folle".


P.S. - Purtroppo alcune fotografie (Nettuno, Piazza Maggiore, i viali innevati) nel caricamento vengono ruotate e, quindi. ho dovuto cancellarle ... il Galvani, invece, non l'ho fotografato, sia perchè c'è una brutta impalcatura, sia perchè non "rende" particolarmente con la neve, ma soprattutto perchè stamattina c'era una manifestazione universitaria ed era pieno di Poliziotti. Per cui ho preferito evitare malintesi ...










giovedì 10 dicembre 2009

Diario minimo di fine anno

Recentemente ho ripreso in mano un libro di qualche anno fa: "A passo di Gambero"di U.ECO che raccoglie una serie di interventi anche, fra l'altro sulle magnifiche gesta e progressive del nostro premier negli anni del suo penultimo governo.
Premetto che non è il Vangelo ma alcune tesi sono abbastanza indovinate e attuali.
Eco parla di populismo mediatico, di potere delle televisioni, facendo rilevare che chi minimizza tale potere dovrebbe ricordare che generalmente in tutti i colpi di Stato la prima cosa che i militari fanno è l'occupazione del mezzo televisivo!
E poi si parla della strategia politica del Nostro e delle sue continue provocazioni ai limiti del paradosso, e se qualcuno ha dei dubbi legga il giornale di oggi, che alcuni scambiano per gaffes ( il Kapo al parlamento europeo, Romolo e Remolo, Giudici da internare in ospedale psichiatrico e compagnia cantante che secondo Eco sono il frutto di una diabolica strategia che costringe la opposizione ad una continua rincorsa per rintuzzare , rabbuffare e che comunque tengono sempre lui "Il leader Massimo" al centro dell'agenda politica. E poi il vittimismo tipico di ogni populismo e vi risparmio il resto anche perchè già inorridisco al pensiero di leggere la replica di Cesco che arriverà puntuale come un treno dell'alta velocità.
Conclude poi sempre Eco dicendo che vi sono tutti i connotati di un regime nel senso di una particolare forma di governo. Noi italiani quando si parla di regime pensiamo subito al Ventennio Ma un regime è semplicemente una forma di governo nel caso odierno una forma di governo improntata al populismo mediatico.

Caro Claudio ho apprezzato molto il tuo post mi piace molto nel tuo modo di scrivere quella pignola ricerca dell'esattezza anche nelle citazioni che fa dei tuoi interventi dei pezzi quasi musicali , naturalmente di musica d'arte! Sposo tutto quello che hai detto su Bond ovviamente!.

Mi accorgo però ora che queste lodi sperticate potrebbero ingelosire i nostri compagni di avventure internettiane.
E allora voglio proseguire in quel genere letterario per esprimere alcune sincere , come sopra
valutazioni su di Voi cari amici .

E parto da Massimo F. sodale negli attovagliamenti ...sempre inappuntabile , non si scompone mai anche di fronte alle cattiverie che io gli propino in continuazione quando parliamo di politica . E veramente un Signore! E' il mons. Della Casa del Blog.

E il nostro Massimo P. lui è uno champagne millesimato ed un fucile di precisione ! Interviene di rado ma va sempre a bersaglio ed è comunque un dotto, indiscutibilmente!!

E dulcis in fundo (last but not least) La componente femminile del nostro blog. Valeria. Una famosa battuta recitava: perchè voi donne volete la parità quando potreste tranquillamente ottenere la superiorità? e qui mi fermo perche sono in patente conflitto di interessi.

Spero che prima di fine anno si possa organizzare il Trivial di cui vi ho parlato , magari potremmo tutti festeggiare nella nuova stupenda dimora invernale di Massimo che mi diceva proprio ieri da Ercole che Lui prepara una fantastica "polenta e osei" e non vede l'ora di mostrare la sua perizia culinaria...
A presto e buon 2010

Roberto

mercoledì 9 dicembre 2009

Spazio, ultima frontiera


A proposito di fantascienza vorrei fare un piccolo passo indietro rispetto a Massimo per tornare alla fine degli anni ’70 e ricordare quella serie che volenti o nolenti ha segnato gran parte del filone fantascientifico televisivo e in misura minore cinematografico: sto parlando naturalmente di Star Trek, le prime tre serie, quelle “originali” con William Shatner nella parte del capitano Kirk, Leonard Nimoy nella parte di Spock il vulcaniano, DeForest Kelley il dottor Mc Coy ecc… Da noi approdarono solo all’inizio degli anni ’80 e mi ricordo che ne fui subito affascinato. Girati in interni con i mezzi limitati di quei tempi ebbero comunque uno straordinario impatto emozionale sui telespettatori grazie al genio delle sceneggiature piene di fascino ed inventiva. Gli episodi ci portano alla scoperta di mondi e civiltà sconosciuti, stimolando l’amore per le diversità possibili nell’universo di un futuro imprecisato. E alla scoperta di ciò che sta anche dentro di noi, infatti quasi ogni episodio ha una sua morale e messaggi quasi sempre improntati all’ottimismo che vanno al di là delle gesta dei singoli “eroi”. Ne nacque un mito, che poi proseguì con serie successive, un altro cast di attori, sempre valido ma secondo me meno coinvolgente rispetto a quelle prime serie. Ci furono anche una decina di film nel corso degli anni, che ebbero alterne fortune e che non aggiunsero nulla di nuovo a quanto già visto. Poi quest’anno devo dire che J.J. Abrams ha costruito un prequel bellissimo a tutta la saga con Star Trek 2009, in cui immagina come i nostri eroi, giovani, si conobbero e attraverso una serie di avventure (queste sì girate con dovizia di mezzi e straordinari effetti speciali) dettero vita al leggendario equipaggio dell’Enterprise. Non fatevelo scappare, magari in DVD, anche se non amate la serie resta un gran film secondo me.

Vorrei unirmi brevemente all’elogio di sir Scott, uno dei miei preferiti, condividendo tutto quanto scritto da Massimo e aggiungendo due film: la sua prima regia, I duellanti , dal racconto di Conrad sulla rivalità assurda fra due ufficiali francesi ai tempi di Napoleone, e soprattutto lo straordinario, terribile war movie Black Hawk Down, cronaca di una storia vera del ’93 quando gli USA spedirono in Somalia un po’ di Delta e di Ranger per prendere Aidid… Ma qui ci vorrebbe un post apposito.

Caro Roberto, anch’io mi sento un po’ “Bondologo”, non foss’altro che per aver letto tutto Fleming oltre a vedere i film. E quell’interessante analisi che fece Eco, in uno dei suoi primi libri, della sua struttura narrativa. Ovviamente quando uscì Dr. No, mi sembra Licenza di Uccidere da noi, avevamo sei anni e quando Connery si ritirò eravamo appena adolescenti. Naturale che nel mio/nostro immaginario lui ”era” Bond. Anche quando mi capitò una copia di Thunderball di una vecchia zia finita per caso tra i suoi gialli Mondadori (che classici c’erano, nelle edicole, che ora ti vendono in libreria a ventine di euro!) e lessi di Spectre e di Emilio Largo, 007 era Connery senza dubbio. Ma poi si cresce e si vedono altri film e si leggono altre cose. Roger Moore andava bene per gigioneggiare con Tony Curtis in Attenti a quei due ma che credibilità poteva mai avere contro uno Scaramanga qualsiasi. Non ci siamo più. Anche Brosnan è improponibile, per tacere degli altri.
Oggi però finalmente mi sento di dire che Daniel Craig è così maledettamente inglese che ci siamo di nuovo. Per me ha proprio la faccia da SAS infiltrato a Crossmaglen, South Arnagh o Londonderry nel ’70. Quelli che magari si sono fatti Desert Storm (la prima) di notte e non lo sa nessuno. Non soltanto campi da golf e baccarat, ma anche Armalite e pugnale. L’ho visto “cattivo” fin dalla prima scena di Casino Royale, quella in bianco e nero, e sono convinto che adesso potrò infine “dimenticare” Connery (ho comunque comprato i suoi vecchi 007 rifatti in bluray!).
Ciao a tutti per ora.

domenica 6 dicembre 2009

Dies Valeriae

Taccia, oggi, ogni vis polemica, per lasciare il posto ai festeggiamenti per il genetliaco della nostra Valeria (ma come sono aulico … :-).

BUON COMPLEANNO !

domenica 29 novembre 2009

Il cinema di fantascienza degli anni '70

Nell'ultimo numero della rivista di astronomia "nuovo orione" c'è un interessante articolo sui film di fantascienza degli anni '70.
L'autore inizia dicendo che, volendo dividere la fantascienza in "un prima e in un dopo qualcosa, il punto di riferimento è il 1968 quando uscì 2001 Odissea nella Spazio" (affermazione, questa, già recepita da tempo dalla maggior parte della critica).
Ma non è di questo che l'articolo vuole parlare, bensì dell'importante decennio degli anni '70, quando uscì una serie di film che rivoluzionò, quanto o forse di più del capolavoro di Kubrick, il filone del cinema fantascientifico.
Dopo aver accennato di sfuggita a "Solaris" di Tarkowskij, giustamente definito un film più "psicologico" che fantascientifico, si arriva a "Guerre Stellari" ed "Incontri ravvicinati del terzo tipo", entrambi del 1977, definiti i due film che rivoluzionarono definitivamente i film di fantascienza.
Più ancora che dal film di Kubrick, il cinema di fantascienza è stato completamente cambiato da questi due capolavori.
Ma gli anni '70 avrebbero riservato ancora importanti sorprese: nel '79 uscì infatti "Alien" di Ridley Scott, un capolavoro assoluto che, come scritto da qualche critico, ha fatto entrare il gotico nella fantascienza.
Il film viene definito un "thriller fantascientifico" con componente di horror ed una eccezionale suspence.
Ridley Scott si è sicuramente ispirato ai "fanta-horror" degli anni '50 (molti dei quali sono tuttora un capolavoro della c.d. cinematograzia di serie B: i "B-Movies), aggiungendovi un'estetica gotica che ribalta completamente l'ambientazione asettica, geometrica, bianca degli ambienti futuristici di tutti i precedenti film di fantascienza.
Molto ci sarebbe ancora da scrivere su questo capolavoro, che personalmente considero uno dei più bei film in assoluto, di qualsiasi genere, che io abbia mai visto, ma è meglio continuare a seguire la traccia dell'articolo.
Ed infatti, a questo punto, veramente a sorpresa, l'articolo aggiunge, fra i grandi film di fantascienza di quel decennio, anche "Moonraker", della serie 007, con Roger Moore (sicuramente il più grande interprete dell'agente britannico, insieme a Sean Connery).
La trama penso sia nota: 007 viene inviato nello spazio per sventare la minaccia del solito miliardario pazzoide che ha costruito una stazione spaziale per bombardare la terra con micidiali globi pieni di gas letali.
La novità del film sta nel fatto che Roger Moore utilizza, per andare nello spazio, uno Shuttle: bisogna tener presente che gli Shuttle, anche se erano ormai in fase di avanzato sviluppo, sarebbero partiti solo 2 anni dopo (1981): nel 1979 solo gli addetti ai lavori sapevano cos'erano e com'erano gli shuttle; per il grande pubblico erano ancora un oggetto sconosciuto.
Gli sceneggiatori del film fecero le cose meticolosamente: si documentarono dettagliatamente presso i centri della Nasa a Houston e Cape Canaveral ed alla fine il risultato fu eccellente.
La partenza, l'ingresso in orbita, il volo nello spazio, l'attracco alla stazione spaziale furono rappresentati in maniera estremamente realistica e con notevole cura nei dettagli, senza voli di fantasia nè situazioni improbabili, con una cura che è difficile riscontrare anche nei veri film di fantascienza.
In pratica, il film fece vedere al grande pubblico e con grande aderenza al vero, come sarebbero state le missioni degli Space Shuttle, ben 2 anni prima dell'inizio dei voli.
Per fare solo un piccolo esempio, il volo di uno Shuttle è rappresentato in maniera più aderente al vero in questo film piuttosto che in un film come "Armageddon", uscito ben 20 anni dopo, in piena "era Shuttle".

La fantascienza successiva, dagli anni '80 in poi, non ha più potuto prescindere dai grandi capolavori degli anni '70.
Vorrei solo ricordare (è una mia considerazione: nell'articolo non c'è scritto), anche il successivo capolavoro di Ridley Scott: "Blade Runner" (peraltro del 1981, quindi quasi "anni 70") , che ha inserito anche il "noir" nella fantascienza. Anzi, per molti è un "noir" travestito da fantascienza ed io personalmente sono abbastanza d'accordo con questa affermazione.