giovedì 10 dicembre 2009

Diario minimo di fine anno

Recentemente ho ripreso in mano un libro di qualche anno fa: "A passo di Gambero"di U.ECO che raccoglie una serie di interventi anche, fra l'altro sulle magnifiche gesta e progressive del nostro premier negli anni del suo penultimo governo.
Premetto che non è il Vangelo ma alcune tesi sono abbastanza indovinate e attuali.
Eco parla di populismo mediatico, di potere delle televisioni, facendo rilevare che chi minimizza tale potere dovrebbe ricordare che generalmente in tutti i colpi di Stato la prima cosa che i militari fanno è l'occupazione del mezzo televisivo!
E poi si parla della strategia politica del Nostro e delle sue continue provocazioni ai limiti del paradosso, e se qualcuno ha dei dubbi legga il giornale di oggi, che alcuni scambiano per gaffes ( il Kapo al parlamento europeo, Romolo e Remolo, Giudici da internare in ospedale psichiatrico e compagnia cantante che secondo Eco sono il frutto di una diabolica strategia che costringe la opposizione ad una continua rincorsa per rintuzzare , rabbuffare e che comunque tengono sempre lui "Il leader Massimo" al centro dell'agenda politica. E poi il vittimismo tipico di ogni populismo e vi risparmio il resto anche perchè già inorridisco al pensiero di leggere la replica di Cesco che arriverà puntuale come un treno dell'alta velocità.
Conclude poi sempre Eco dicendo che vi sono tutti i connotati di un regime nel senso di una particolare forma di governo. Noi italiani quando si parla di regime pensiamo subito al Ventennio Ma un regime è semplicemente una forma di governo nel caso odierno una forma di governo improntata al populismo mediatico.

Caro Claudio ho apprezzato molto il tuo post mi piace molto nel tuo modo di scrivere quella pignola ricerca dell'esattezza anche nelle citazioni che fa dei tuoi interventi dei pezzi quasi musicali , naturalmente di musica d'arte! Sposo tutto quello che hai detto su Bond ovviamente!.

Mi accorgo però ora che queste lodi sperticate potrebbero ingelosire i nostri compagni di avventure internettiane.
E allora voglio proseguire in quel genere letterario per esprimere alcune sincere , come sopra
valutazioni su di Voi cari amici .

E parto da Massimo F. sodale negli attovagliamenti ...sempre inappuntabile , non si scompone mai anche di fronte alle cattiverie che io gli propino in continuazione quando parliamo di politica . E veramente un Signore! E' il mons. Della Casa del Blog.

E il nostro Massimo P. lui è uno champagne millesimato ed un fucile di precisione ! Interviene di rado ma va sempre a bersaglio ed è comunque un dotto, indiscutibilmente!!

E dulcis in fundo (last but not least) La componente femminile del nostro blog. Valeria. Una famosa battuta recitava: perchè voi donne volete la parità quando potreste tranquillamente ottenere la superiorità? e qui mi fermo perche sono in patente conflitto di interessi.

Spero che prima di fine anno si possa organizzare il Trivial di cui vi ho parlato , magari potremmo tutti festeggiare nella nuova stupenda dimora invernale di Massimo che mi diceva proprio ieri da Ercole che Lui prepara una fantastica "polenta e osei" e non vede l'ora di mostrare la sua perizia culinaria...
A presto e buon 2010

Roberto

mercoledì 9 dicembre 2009

Spazio, ultima frontiera


A proposito di fantascienza vorrei fare un piccolo passo indietro rispetto a Massimo per tornare alla fine degli anni ’70 e ricordare quella serie che volenti o nolenti ha segnato gran parte del filone fantascientifico televisivo e in misura minore cinematografico: sto parlando naturalmente di Star Trek, le prime tre serie, quelle “originali” con William Shatner nella parte del capitano Kirk, Leonard Nimoy nella parte di Spock il vulcaniano, DeForest Kelley il dottor Mc Coy ecc… Da noi approdarono solo all’inizio degli anni ’80 e mi ricordo che ne fui subito affascinato. Girati in interni con i mezzi limitati di quei tempi ebbero comunque uno straordinario impatto emozionale sui telespettatori grazie al genio delle sceneggiature piene di fascino ed inventiva. Gli episodi ci portano alla scoperta di mondi e civiltà sconosciuti, stimolando l’amore per le diversità possibili nell’universo di un futuro imprecisato. E alla scoperta di ciò che sta anche dentro di noi, infatti quasi ogni episodio ha una sua morale e messaggi quasi sempre improntati all’ottimismo che vanno al di là delle gesta dei singoli “eroi”. Ne nacque un mito, che poi proseguì con serie successive, un altro cast di attori, sempre valido ma secondo me meno coinvolgente rispetto a quelle prime serie. Ci furono anche una decina di film nel corso degli anni, che ebbero alterne fortune e che non aggiunsero nulla di nuovo a quanto già visto. Poi quest’anno devo dire che J.J. Abrams ha costruito un prequel bellissimo a tutta la saga con Star Trek 2009, in cui immagina come i nostri eroi, giovani, si conobbero e attraverso una serie di avventure (queste sì girate con dovizia di mezzi e straordinari effetti speciali) dettero vita al leggendario equipaggio dell’Enterprise. Non fatevelo scappare, magari in DVD, anche se non amate la serie resta un gran film secondo me.

Vorrei unirmi brevemente all’elogio di sir Scott, uno dei miei preferiti, condividendo tutto quanto scritto da Massimo e aggiungendo due film: la sua prima regia, I duellanti , dal racconto di Conrad sulla rivalità assurda fra due ufficiali francesi ai tempi di Napoleone, e soprattutto lo straordinario, terribile war movie Black Hawk Down, cronaca di una storia vera del ’93 quando gli USA spedirono in Somalia un po’ di Delta e di Ranger per prendere Aidid… Ma qui ci vorrebbe un post apposito.

Caro Roberto, anch’io mi sento un po’ “Bondologo”, non foss’altro che per aver letto tutto Fleming oltre a vedere i film. E quell’interessante analisi che fece Eco, in uno dei suoi primi libri, della sua struttura narrativa. Ovviamente quando uscì Dr. No, mi sembra Licenza di Uccidere da noi, avevamo sei anni e quando Connery si ritirò eravamo appena adolescenti. Naturale che nel mio/nostro immaginario lui ”era” Bond. Anche quando mi capitò una copia di Thunderball di una vecchia zia finita per caso tra i suoi gialli Mondadori (che classici c’erano, nelle edicole, che ora ti vendono in libreria a ventine di euro!) e lessi di Spectre e di Emilio Largo, 007 era Connery senza dubbio. Ma poi si cresce e si vedono altri film e si leggono altre cose. Roger Moore andava bene per gigioneggiare con Tony Curtis in Attenti a quei due ma che credibilità poteva mai avere contro uno Scaramanga qualsiasi. Non ci siamo più. Anche Brosnan è improponibile, per tacere degli altri.
Oggi però finalmente mi sento di dire che Daniel Craig è così maledettamente inglese che ci siamo di nuovo. Per me ha proprio la faccia da SAS infiltrato a Crossmaglen, South Arnagh o Londonderry nel ’70. Quelli che magari si sono fatti Desert Storm (la prima) di notte e non lo sa nessuno. Non soltanto campi da golf e baccarat, ma anche Armalite e pugnale. L’ho visto “cattivo” fin dalla prima scena di Casino Royale, quella in bianco e nero, e sono convinto che adesso potrò infine “dimenticare” Connery (ho comunque comprato i suoi vecchi 007 rifatti in bluray!).
Ciao a tutti per ora.

domenica 6 dicembre 2009

Dies Valeriae

Taccia, oggi, ogni vis polemica, per lasciare il posto ai festeggiamenti per il genetliaco della nostra Valeria (ma come sono aulico … :-).

BUON COMPLEANNO !

domenica 29 novembre 2009

Il cinema di fantascienza degli anni '70

Nell'ultimo numero della rivista di astronomia "nuovo orione" c'è un interessante articolo sui film di fantascienza degli anni '70.
L'autore inizia dicendo che, volendo dividere la fantascienza in "un prima e in un dopo qualcosa, il punto di riferimento è il 1968 quando uscì 2001 Odissea nella Spazio" (affermazione, questa, già recepita da tempo dalla maggior parte della critica).
Ma non è di questo che l'articolo vuole parlare, bensì dell'importante decennio degli anni '70, quando uscì una serie di film che rivoluzionò, quanto o forse di più del capolavoro di Kubrick, il filone del cinema fantascientifico.
Dopo aver accennato di sfuggita a "Solaris" di Tarkowskij, giustamente definito un film più "psicologico" che fantascientifico, si arriva a "Guerre Stellari" ed "Incontri ravvicinati del terzo tipo", entrambi del 1977, definiti i due film che rivoluzionarono definitivamente i film di fantascienza.
Più ancora che dal film di Kubrick, il cinema di fantascienza è stato completamente cambiato da questi due capolavori.
Ma gli anni '70 avrebbero riservato ancora importanti sorprese: nel '79 uscì infatti "Alien" di Ridley Scott, un capolavoro assoluto che, come scritto da qualche critico, ha fatto entrare il gotico nella fantascienza.
Il film viene definito un "thriller fantascientifico" con componente di horror ed una eccezionale suspence.
Ridley Scott si è sicuramente ispirato ai "fanta-horror" degli anni '50 (molti dei quali sono tuttora un capolavoro della c.d. cinematograzia di serie B: i "B-Movies), aggiungendovi un'estetica gotica che ribalta completamente l'ambientazione asettica, geometrica, bianca degli ambienti futuristici di tutti i precedenti film di fantascienza.
Molto ci sarebbe ancora da scrivere su questo capolavoro, che personalmente considero uno dei più bei film in assoluto, di qualsiasi genere, che io abbia mai visto, ma è meglio continuare a seguire la traccia dell'articolo.
Ed infatti, a questo punto, veramente a sorpresa, l'articolo aggiunge, fra i grandi film di fantascienza di quel decennio, anche "Moonraker", della serie 007, con Roger Moore (sicuramente il più grande interprete dell'agente britannico, insieme a Sean Connery).
La trama penso sia nota: 007 viene inviato nello spazio per sventare la minaccia del solito miliardario pazzoide che ha costruito una stazione spaziale per bombardare la terra con micidiali globi pieni di gas letali.
La novità del film sta nel fatto che Roger Moore utilizza, per andare nello spazio, uno Shuttle: bisogna tener presente che gli Shuttle, anche se erano ormai in fase di avanzato sviluppo, sarebbero partiti solo 2 anni dopo (1981): nel 1979 solo gli addetti ai lavori sapevano cos'erano e com'erano gli shuttle; per il grande pubblico erano ancora un oggetto sconosciuto.
Gli sceneggiatori del film fecero le cose meticolosamente: si documentarono dettagliatamente presso i centri della Nasa a Houston e Cape Canaveral ed alla fine il risultato fu eccellente.
La partenza, l'ingresso in orbita, il volo nello spazio, l'attracco alla stazione spaziale furono rappresentati in maniera estremamente realistica e con notevole cura nei dettagli, senza voli di fantasia nè situazioni improbabili, con una cura che è difficile riscontrare anche nei veri film di fantascienza.
In pratica, il film fece vedere al grande pubblico e con grande aderenza al vero, come sarebbero state le missioni degli Space Shuttle, ben 2 anni prima dell'inizio dei voli.
Per fare solo un piccolo esempio, il volo di uno Shuttle è rappresentato in maniera più aderente al vero in questo film piuttosto che in un film come "Armageddon", uscito ben 20 anni dopo, in piena "era Shuttle".

La fantascienza successiva, dagli anni '80 in poi, non ha più potuto prescindere dai grandi capolavori degli anni '70.
Vorrei solo ricordare (è una mia considerazione: nell'articolo non c'è scritto), anche il successivo capolavoro di Ridley Scott: "Blade Runner" (peraltro del 1981, quindi quasi "anni 70") , che ha inserito anche il "noir" nella fantascienza. Anzi, per molti è un "noir" travestito da fantascienza ed io personalmente sono abbastanza d'accordo con questa affermazione.

giovedì 19 novembre 2009

Cantanti e governanti


In verità ho avuto un mese parecchio impegnativo: oltre all’impegno crescente in tipografia si sono aggiunti problemi di salute dei miei, ma già l’età non lascia scampo a certe cose (86 e 83 rispettivamente), comunque avrei potuto trovare un po’ di spazio per il blog, mea culpa. Riguardo agli ultimi post, che mi sono letto con grande soddisfazione poco fa aggiungo alcune cose. Morandi, beh Morandi appartiene giusto alla mia infanzia, solo lì l’ho amato, poi dal liceo in avanti – e Roberto lo dovrebbe sapere bene – non è più esistito. Sapete bene ora cosa ha attraversato la musica leggera da metà anni 60 a metà anni 90: generi diversi sono cresciuti, sono esplosi e poi magari scomparsi. E negli anni ’70 Morandi ha avuto la sua grande crisi, guarda caso mentre anche l’Italia scopriva la grande musica pop/rock anglo americana. Quale giovane italiano “musicalmente evoluto” (ricordate Alto Gradimento, Ciao 2001 ecc.) poteva mai comprare lp come Gianni 6, Gianni 7, Un mondo di donne, quando oltremanica e oltre oceano usciva roba come Let It Be (Beatles) o Sticky Fingers (Rolling Stones)? Ed era il decennio del massimo splendore di gente come Led Zeppelin, Santana, CSN&Y, Pink Floyd, Eagles e potrei andare avanti per una pagina in quella che fu sì veramente l’epoca d’oro (come creatività, non come profitti ovviamente, della musica leggera). Poi le cose non sono state più le stesse, qualche artista si è ritirato, qualcun altro è morto… e cosa ascoltiamo adesso? Ancora quella musica. Chi riempie ancora gli stadi in tutto il mondo dopo quarant’anni? Gli Stones, magari gli U2. E Morandi è tornato pian piano al successo, coi trionfi dei concerti degli anni ’90 e tuttora, grazie a mamma Rai, sbarca il lunario più che dignitosamente, ma il suo valore artistico per me è inferiore a quello del ricordo di un’infanzia tutto sommato felice davanti a uno schermo in bianco e nero, la sera coi nonni, senza immaginare che Se perdo anche te era solo l’ennesima cover… Ovvio che Valeria non sarà d’accordo con me, ma il blog è bello perché è vario!
Certo che mi piace tantissimo ogni tanto fare una passeggiata per Ferrara, così vicina e così diversa da Bologna. Avete notato quanto la gente là usi la bicicletta? Rischio sempre di venir travolto perché non vi sono abituato e cammino distratto. Il centro è bello anche d’inverno, quando è avvolto dalla nebbia alla sera si potrebbe quasi pensare di tornare al passato, magari a quella misteriosa lunga notte del ’43 così ben celebrata da Florestano Vancini (Se vi capita riguardate il film: grande neorealismo con Gino Cervi e Enrico Maria Salerno ai massimi).
Da uno degli ultimi commenti di Massimo F. mi è sembrato, e non me lo aspettavo da lui, di notare un accenno di giudizio negativo su Nerone. Ora, premesso che forse solo Hitler ha avuto come personaggio storico la cattiva stampa che ha avuto Nerone, questi fu in verità un grandissimo uomo di Stato, amante della poesia e della musica come della scienza e della tecnica. Si fece carico di promuovere le più ardite esplorazioni e l’impero conobbe nei 14 anni del suo regno un periodo di pace, dinamismo, prosperità senza precedenti. Fu sì monarca assoluto, ma governò per il popolo contro le oligarchie che lo sfruttavano e opprimevano. Con la storiografia moderna che si occupa del controllo delle fonti (soprattutto anglosassone, francese, romena: uno dei più importanti centri studi neroniani ha sede a Bucerest), gli autori antichi vanno in effetti collocati nel loro periodo, individuando le loro ideologie, verficando le contraddizioni , le deformazioni e le palesi tendenziosità di cui i soliti Svetonio, Tacito e Dione Cassio sono pieni. Poi verificando la monetazione, i reperti archeologici, le epigrafi, le iscrizioni, i papiri e le circolari dal centro dell’impero alla periferia si guardano i risultati concreti che Nerone ottenne e non ad esempio i suoi gusti sessuali. Facendo questo la sua opera ne viene fuori benissimo, come invece in base ai pettegolezzi di Svetonio o alla faziosità di Tacito torna ad essere il “mostro” della leggenda. Ne avessimo di simili governanti in questi anni confusi e senza certezze!
L’attovagliamento mi sta a cuore a questo punto: mi piacerebbe porre la condizione che ci si trovi tutti, ma so che sarà quasi impossibile. Proviamoci comunque. Un abbraccio a tutti.

domenica 15 novembre 2009

Sassolini nella scarpa

Cari amici, l'ultimo post di Valeria mi ha strappato una sincera risata, veramente divertente e carino. E mi ha convinto a tornare a scrivere dopo lunga e colpevole assenza.
In effetti sto attraversando per motivi molto personali un periodo assai difficile ma certamente non è questa la ragione della mia lunga latitanza.
In effetti quando con Massimo abbiamo pensato a qusto progetto per me era una novità assoluta in tutti i sensi; avevo comprato finalmente un computer e non avevo idea di che impegno potesse essre quello di animare un blog. Per di più è risaputo che queste iniziative raccolgono persone che hanno i medesimi interessi o le medesime idee e comunque che hanno un denominatore comune molto forte.
Raramente troverete una dialettica all'interno di un blog , in genere prevale il pensiero unico.
Progressivamente ma inesorabilmente mi sono sentito in minoranza , isolato.
In primavera quando nell'ordine sono scoppiati sulla stampa "mondiale"nell'ordine il caso delle candidate alle europee selezionate per meriti speciali, poi il caso Noemi e quello D'addario mi sarei aspettato un minimo di reazione ma vi sono stati solo necrologi e bucolici interventi , e quando io scherzosamente ho fatto rilevare la cosa ,Massimo P. in un suo commento ha candidamente proferito " e di cosa dovremmo parlare?".
A questo si aggiungono gli attovagliamenti con Max, grande amico, che sull'argomento premier è inflessibile : il premier non deve rispondere su nulla diceva Max .
Ma Caro Max nelle democrazie si deve rispondere al popolo dei propri comportamenti. o no?
Io sono polemico e combattivo ma di fronte a certe prese di posizione affogo nel latte alle ginocchia e rinuncio alla lotta. D'altronde voglio essere cattivo fino in fondo e dire a Max che contesto la sua autodefinizione di liberale, sulla scorta dei nostri attovagliamenti e dei blog politici di cui egli è animatore....
Vi lascio , per il momento, con una frase di cui potete anche se volete indovinare ( visto che gli indovinelli vanno di moda sul blog) l'autore:
"De virtute non de me loquor ; et cum vitiis convicium facio , in primis meis facio".

sabato 14 novembre 2009

Attovagliamento da Ercole

E’ da un po’ ragazzi che volevo dirvelo, ma quest’ attovagliamento da Ercole mi da un po’ su ai nervi, e vi spiego il perché.

Tutte le volte che parlo con Roberto del blog, redarguendolo perché non scrive mai niente, lui mi dice che ha già sviscerato l’ argomento con Cesco quindi non reputa opportuno riscrivere le stesse cose…Naturalmente, il tutto sarebbe avvenuto durante un attovagliamento da Ercole.

Oggi leggo l’ undicesimo commento al mio precedente post e inorridisco: Roberto aveva indovinato durante un attovagliamento da Ercoleeeeeeeeeeeeeeeeeee?

Claudio, grande assente di cui credo tutti sentiamo la mancanza ( Claude, riscendi in pista, please!), non vede l’ ora di attovagliarsi da Ercole…

Insomma, Ercole diventa il rivale numero 1 del blog!!! A me sta veramente antipatico!

Massimo Parmeggia, vieni in mio soccorso, arrabbiati ( o fingi di arrabbiarti) anche tu….

mercoledì 11 novembre 2009

Ferrara e Palazzo dei Diamanti




Non so se siete frequentatori delle mostre di Ferrara. Io sì, le trovo belle e anche comode.

Il lunedì è il mio giorno libero. L’ho scelto proprio perché mi sembra che in tal modo di domenica si prolunghi la festa…Capita che di lunedì, talvolta, io mi ritrovi con degli amici (“pensionati” già da due anni, loro beati!) per qualche escursione culturale…Ferrara è una meta ambita, anche perché di lunedì c’è il mercato e noi donne, si sa, per i mercatini andiamo in solluchero…Il realtà, il gruppetto è tendenzialmente formato da tre persone e l’ unico maschio presente sopporta pazientemente anche la parentesi, più o meno lunga, dedicata agli acquisti…

Ieri l’ altro abbiamo visto i quadri di Boldini, ferrarese d’ origine, vissuto a Parigi nell’ epoca degli impressionisti, grande amico di Degas… E’ lui l’ autore del famosissimo ritratto di Verdi che imperversa in ogni testo di pittura e no e devo dire che, dal vero, le sue opere, e soprattutto i suoi ritratti, sono veramente dei capolavori…

Le mostre a Palazzo dei Diamanti seguono generalmente un percorso tematico, legato agli anni di produzione del pittore o ai tipi, come ad es. i paesaggi, i ritratti, gli interni…in ogni stanza un “tema” … Così, per rendere meno noioso il percorso, al termine della visione delle opere di ogni stanza io decido quale opera mi è piaciuta di più nella stanza e, quel che è peggio, rompo i miei compagni di…disavventura (che la sera tornano alle loro abitazioni riassaporando le gioie del focolare domestico e di quella moglie e di quel marito talvolta bistrattati proprio perché moglie e marito…) esternando loro il mio pensiero, pensiero di cui, dalle espressioni, penso che farebbero volentieri a meno…

A voi, in ricordo della mia bella giornata, voglio regalare il soggetto che mi è piaciuto di più dell’ intero percorso: il bellissimo Donna in nero che guarda il "Pastello della signora Emiliana Concha de Ossa"…

Poiché però andrebbe visto dal vero, vi consiglio di recarvi là…

lunedì 9 novembre 2009

Uno su mille

Lo spunto per un post me lo da uno spettacolo, quello di Gianni Morandi su Rai Uno andato in onda stasera.

Lo spot pubblicitario ha imperversato nell’ ultimo mese per giorni e giorni, lo avete visto? Gianni col suo bel sorriso aperto ringrazia la gente, ovvero tutti quelli che lo hanno amato per così tanti anni e che hanno contribuito al suo successo, cantando una bella nuova canzone: “Grazie a tutti”, anche a quelli che gli hanno chiuso la porta in faccia e gli hanno detto no. Ricorderò sempre che, nel periodo di massima estasi per lui (durato, per me, almeno una quarantina d’ anni), chiesi a mia Mamma quale canzone di Gianni le piacesse di più. Lei ci pensò un po’ e rispose: “Uno su mille”. Ricordo ancora la mia domanda incredula: “Davvero?” Lei insistette: “Sì”. Ancora oggi ho davanti agli occhi la sua espressione dolce e triste e mi commuovo . Uno su mille è del 1985 e la mia mamma nel 1986 morì…E’ proprio vero: solo uno su mille ce la fa e Gianni rappresenta anche questo: una tenacia non comune, non solo perché è da più di cinquant’ anni che calca le scene ma anche perché dall’ oggi al domani il pubblico gli voltò le spalle ( io no) e lui cadde dalle stelle alle stalle. Non si perse d’ animo e dopo anni in cui bussò a tante porte chiuse qualcosa cambiò e lui ricominciò a sfornare tantissime altre belle canzoni. Nel frattempo, con grande umiltà, frequentò il Conservatorio….

Grande, grande Gianni. Grande perché non ha mai dimenticato le sue origini umili, i suoi amici d’ infanzia, la solidarietà. Mi piace pensare che sia stato fedele alla sua ideologia di sinistra attraverso le sue iniziative di solidarietà, prima tra tutti “La partita del cuore”… Sua mamma abitava vicino al Galvani, lui all’ epoca aveva casa a Tor Lupara ma veniva sempre a trovarla, la sua mamma…io speravo di incontrarlo, magari all’ uscita da scuola, ma niente da fare. Con una mia amica, a cui avevo attaccato la “Giannimania”, andammo a vedere la prima del film “La cosa buffa” in cui si vede una sua scena osè. Lo proiettavano al cinema Ambasciatori, che all’ epoca si trovava in via Orefici. Gianni era lì e quando ci vide, due ragazzette ingenue e ammiratrici, ci consigliò di non entrare perché era sicuro che ci avrebbe deluso… In effetti entrammo lo stesso, un po’ il suo nudo ci deluse ma durò poco e tornammo in breve tempo ad essere sue accanite sostenitrici… Se colloco quell’ episodio al tempo odierno, so che oggi non potrebbe verificarsi mai il rispetto per l’ ingenuità e la freschezza di due teenager da parte di un personaggio di spettacolo all’ apice del successo! Gianni era un personaggio “positivo”, con dei valori che trasmetteva anche con questo tipo di atteggiamenti.

Rappresenta un’ epoca, l’ epoca della nostra giovinezza. L’ epoca della vita più vita. Rappresenta l’ entusiasmo di chi ce la può fare, di chi ce la vuole fare. Quante volte ho ascoltato e cantato le sue canzoni! Un mondo d’amore, Non son degno di te, Se non avessi più te, La fisarmonica, Banane lamponi, Canzoni stonate, C’era un ragazzo che come me…E quanta semplicità nel suo atteggiamento… Non è un caso che nello spettacolo iniziato stasera lui in ogni puntata vada a casa di un ascoltatore, sorteggiato tra chi lo ha chiamato in diretta per telefono, a cantare: l’ idea è molto carina e “democratica” e fa parte di lui… Il timbro della sua voce, poi, è per me impareggiabile. Mi fa vibrare corde interne che non so nemmeno io descrivere…

Eppure, ve l’ ho già detto: a un certo punto, dall’ oggi al domani, mi è passata.L’ alchimia si è interrotta. Ascoltarlo mi piace sempre, ma mi mette malinconia…Stasera ho faticato a non voltare canale.

Malinconia: che sia perché, come dice lui, “il passato non potrà tornare uguale mai…”?

giovedì 5 novembre 2009

anniversario del blog

E' passato circa un anno o poco più da quando questo blog, che già esisteva. è stato completamente trasformato e rivitalizzato grazie all'encomiabile sforzo di Massimo F. e Roberto P.
Per un po' di tempo il blog è cresciuto per l'ingresso di alcuni entusiastici "adepti", poi, arrivati a quota 5, la crescita si è fermata.
Ma non si è fermata la vitalità del blog, ricco sempre di spunti e di discussioni.
E siamo arrivato così fino all'estate 2009, qiando c'è stato un calo di partecipazione del tutto "fisiologico" (per gli ovvi motivi legati alla stagione estiva, che tutti conosciamo e che quindi è inutile stare a riepilogare).
Ma poi è arrivato l'autunno, sono arrivati i primi freddi, le giornate corte e biue, è ripresa l'attività normale dopo la pausa estiva, ma il blog langue, anzi sembra ormai ad un passo dall'estinzione.
Nulla di male, per carità; con gl'impegni che ciascuno di noi ha (lavoro, casa, famiglia, salute) è sempre più difficile trovare un po' di tempo da dedicare alle proprie attività preferite.
Ma probabilmente conta anche il fatto che ognuno di noi ha interessi diversi ed è difficile impostare un argomento di discussione interessante per tutti.
Del resto, è quanto succede nei forum, ognuno dei quali è dedicato a specifici argomenti.
Ad. es. , se io voglio parlare di meteorologia, frequento i forum meteorologici dove so che i post che pubblico troveranno interesse e partecipazione, ma se voglio parlare di astronautica non posterò l'argomento in un forum meteo, ma frequenterò un forum astronautico, e così via (ho volutamente fatto un esempio personale).
Insomma, impegni personali con relativa mancanza di tempo, difficoltà nel trovare argomenti interessanti per tutti, mancata crescita partecipativa al blog ed infine una certa stanchezza, una certa disaffezione, anch'essa del tutto normale e fisiologica dopo un certo periodo di tempo (ormai conosco bene i meccanismi di partecipazione ai vari forum e blog, con utenti che scrivono come matti per mesi e poi non si fanno più sentire).
Alla fine, però è stata una bella esperienza ed è stato bello risentirci........