domenica 19 gennaio 2025

Colazione da Starbucks

Nei giorni scorsi ho avuto la pessima idea di proporre ad una amica di fare colazione da Starbucks in via D'Azeglio.

La sventurata rispose.

A mia discolpa ricordo il freddo pungente che obbligava a bersi il caffè all'interno dei bar, che erano quindi pieni e il fatto che, passando davanti a Starbucks poco prima, avevo visto il locale vuoto con vari tavolini che "ci aspettavano".

Ero anche curioso di provare quella che sembra una istituzione americana e che ricordo celebrata in "C'è post@ per te" con un lungo monlogo di Tom Hanks sulle virtù del locale che costringe ogni americano a prendere una serie di decisioni immediate.

Non so se sia la regola o se fossero alle prime armi nel locale di via D'Azeglio, ma l'esperienza è stata negativa.

Non per il tavolino, l'ambiente (che è vasto essendo collocato dove c'era la libreria Mondadori) la comodità, il riscaldamento.

Ma per la "materia prima", cioè il caffè (solo passabile, a parte il fatto che non avevano il ginseng chiesto dalla mia amica) e il cornetto.

E per la procedura che ci ha obbligato a fare l'ordinazione al banco, pagare, quindi aspettare di essere chiamati e ritirare bevanda e cornetti.

Pur non essendoci alcuna ressa, si erano dimenticati dei cornetti e così ci hanno fatto aspettare che fossero "pronti", cosa vuol dire l'ho capito dopo.

Alla fine, tornati al tavolo con la "materia prima", abbiamo bevuto un caffè che nel frattempo era diventato tiepido e un cornetto appena riscaldato all'esterno e gelido all'interno.

Sì perchè i cornetti li scongelano, evidentemente, al momento ed essendosene dimenticati hanno affrettato i tempi di permanenza nel forno a micro onde.

Nei giorni successivi siamo tornati a frequentare gli ottimi bar di cui è pieno il centro di Bologna.

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