domenica 4 luglio 2021

Un'idea affascinante

Nonostante la fine del periodo di garanzia (quello, cioè, in cui si valutano gli ascolti delle telvisioni ai fini della convenienza e dei costi della pubblicità) e la concomitanza di eventi sportivi di rilievo come i Campionati europei di calcio, Wimbledon, il Tour de France, ogni tanto vengono trasmesse delle serie interessanti, fondate su una idea che non sempre gli sceneggiatori riescono a sviluppare adeguatamente.

Non è stato così per la serie Frequency (una sola stagione per tredici episodi che non credo possa continuare) in cui l'idea centrale è la improvvisa possibilità, tramite un vecchio apparecchio per radioamatori, di parlare con qualcuno vivente venti anni prima.

Nella fattispecie si tratta di una figlia che parla con il padre che sarebbe morto qualche anno dopo.

Entrambi poliziotti ed entrambi impegnati nella caccia ad un serial killer.

L'idea si è quindi sviluppata sui due piani, quello dell'indagune poliziesca e quello del contatto tra 2016 e 1996, con le modifiche che riescono ad apportare alla storia e che si ripercuotono sulla vita di tutti.

Credo che la serie sia la rielaborazione di un film che, però non ho mai visto e non ho trovato in programmazione e neppure on demand.

L'idea di parlare al di là del tempo con persone non più viventi o che vivranno solo fra qualche decennio  o secolo, è sempre stata sviluppata in ambito fantascienfico, basti solo citare il classico I Sovrani delle Stelle di Edomond Hamilton e nel caso del telefilm è stata sviluppata in modo originale, su un arco di tempo sostanzialmente breve (venti anni) e con la parallela storia poliziesca.

Non racconto altro perchè toglierei il piacere della visione per chi trovasse le repliche (non ricordo più se su Sky o Premium).

Per chi ama sia il genere speculativo fantascienfico che quello poliziesco, altamente consigliabile.

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