domenica 11 marzo 2018

Pessima retorica giornalistica

Una settimana fa il campionato di calcio fu giustamente sospeso per la morte, nel sonno, del capitano della Fiorentina Davide Astori.
Venerdì è ripreso il campionato e, ancora giustamente, su tutti i campi è stato osservato un minuto di silenzio.
Particolare attenzione alla partita delle 12,30 di oggi a Firenze tra la Viola e il (derelitto) Benevento.
Già i cronisti della Rai hanno commentato con la voce di circostanza e questo ci può stare, raccontando il dolore e la coreografia dello stadio.
Ma hanno ecceduto.
Ad un certo punto è stato detto che "un altro miracolo" di Astori sarebbe stata la pausa dalla pioggia mentre veniva ricordato il capitano viola, ma il colmo della retorica si è raggiunto quando la Fiorentina ha segnato con Victor Hugo, che di maglia porta il 31, cioè i numeri, invertiti, della maglia di Astori che portava il 13.
Il radiocronista si è lanciato in un commento mistico che, credo, da solo abbia coperto di ridicolo quello che doveva invece essere un momento di sport e di commozione, in onore del capitano viola.
Non sono contro la retorica che, usata con parsimonia e nei momenti giusti, è utile a dare morale e prospettiva, superando anche momenti tristi, ma strologare di miracoli e lasciar intendere di interventi superiori per un goal in una partita di calcio mi sembra sia una retorica scadente, priva di un qualsivoglia afflato morale e culturale.

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