lunedì 23 maggio 2011

Salvi, ma senza gloria

Il Bologna, nonostante le gufate di Merola, giocherà un’altra stagione in serie A.
Per uno che, a neppure otto anni di età, fu emotivamente coinvolto dallo scudetto del 1964 (con tutta la storia del “doping”, la morte del Presidente dopo un litigio con Moratti, lo spareggio ...) la permanenza in serie A del Bologna (una delle squadre più titolate d’Italia, direi quinta o sesta dopo Juventus, Milan, Inter e Genoa, alla pari con il Torino con il quale la differenza dovrebbe farla lo scudetto del 1927, vinto dal Toro, revocato però mai assegnato al Bologna come invece accadde per quello del 2006 revocato alla Juve e assegnato a tavolino all’Inter arrivata terza sul campo) non può suscitare entusiasmi.
Alla Catalano si può dire comunque che è meglio giocare in serie A che in serie B, ma giocare come ?
Leggo sul Carlino che le sei sconfitte e due pareggi degli ultimi due mesi di campionato, a Bologna ormai salvo, sono costate tre milioni e trecentomila euro per via dei bonus attribuiti in base alla classifica finale.
Posso capire che le vicende societarie (cinque presidente in nove mesi !!!) abbiamo influenzato negativamente una volta raggiunto l’ obiettivo (?!?) della salvezza.
Ma la “ciliegina”della sconfitta in casa, per quattro a zero, nell’ultima giornata di ieri, contro l’ultima e già retrocessa, rovina quanto di bello fatto nel corso dei mesi precedenti.
Salvi, ma senza gloria.
E insistono nella cooperativa dei proprietari, quando tutti sanno che ogni società, anche di calcio, funziona quando a comandare è uno e uno solo.
San Massimo (Zanetti), pensaci tu !

2 commenti:

  1. E ciliegina sulla torta Di Vaio indagato per la storia dei pass invalidi, a confermare che i calciatori hanno poi quella testa lì...

    RispondiElimina
  2. A me sembra che i Savonarola in s.p.e. stiano proprio esagerando, e abbiano ormai tracimato in tutti i settori !

    RispondiElimina