Avevo in mente una filippica contro l'idea (per me balzana) di recintare definitivamente il Nettuno per evitare che la gente possa sfiorarlo o scrivere della partita di ieri sera persa dal Bologna a Torino contro la Juventus (sconfitta indolore, vista la mia ostilità allo scudetto per il Napoli, oggi unica alternativa alla Juventus), ma appena ho acceso il computer ho visto la notizia della morte (a 89 anni) di Paolo Ferrari, l'Archie Goodwin del miglior Nero Wolfe televisivo.
Una recitazione pulita, senza le penose inflessioni dialettali degli "attori" di oggi più esperti di cinguettii e polemiche che di dizione, uno stile classico anche nel portamento e nell'abbigliamento che lo distingueva e lo faceva apprezzare verso un insano giovanilismo che vuole tutto in uniforme, meglio se mezza stracciata, purchè costosa e firmata.
Lo ricordo anche in una pubblicità durata anni di un detersivo e che dicono gli abbia consentito di fare, senza preoccupazioni economiche, quelle rappresentazioni teatrali che non raccolgono incassi di rilievo, ma costano, distinguono i veri attori dalle scamorze e, purtroppo, attirano un pubblico sempre più limitato.
Addio Archie Goodwin della televisione anni settanta che raggiunge il suo Nero Wolfe sugli schermi del Paradiso.
un grande, un vero signore della recitazione. Attori come lui non ce ne son più, perlomeno in Italia. E poi, è stato un grandissiomo doppiatore:i veri attori si vedono anche dalla loro attività di doppiatori
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